annamaria.giannini
mercoledì 17 gennaio 2018 13:14
E' stato sulla casa rasa al suolo
che ne ho scritto
fino all'ultimo soprammobile
suppellettile di cucina
lenzuolo intriso di sangue
tutto sta diventando parola
adesso che i muri sono sgretolati
che vive altro su quella terra
e nulla porta più il mio nome

mi chiedo se sia questo il segreto, l'attesa
attendere forse è il segreto
per dosare il cinismo necessario alla poesia
della smania mai sopita che fa di ogni notte
un foglio da riempire, del ricordo enigma da svelare

con la pazienza del calligrafo
la crudeltà del cecchino, scrivere
il fianco più tenero, delle ferite
per riappropriarsi del vento buono
per costruire sulla riva erosa
dalle mareggiate, il perdono
annamaria.giannini
mercoledì 17 gennaio 2018 18:04
E' stato sulla casa rasa al suolo
che ne ho scritto
fino all'ultimo soprammobile
suppellettile di cucina
lenzuolo intriso di sangue
tutto sta diventando parola
adesso che i muri sono sgretolati
che vive altro su quella terra
e nulla porta più il mio nome

mi chiedo se sia questo il segreto
aspettare che l'incendio si spenga
per dosare il cinismo necessario alla poesia
la smania mai sopita che fa di ogni notte
un foglio da riempire, del ricordo enigma da svelare

con la pazienza del calligrafo
la crudeltà del cecchino, scrivere
il fianco più tenero, la ferita
le grida dei rami spezzati, scrivere
per riappropriarsi del vento buono
per costruire sulla riva erosa
dalle mareggiate, il perdono
fabella
venerdì 26 gennaio 2018 09:41

ho riletto dopo un po', ma la prima impressione su questo scritto resta. sento la fatica, la mancanza di possibilità a sintetizzare. come se volessi sottolineare le cose per non essere fraintesa, o avere la certezza di essere capita. questo mi dà un senso di "troppo pieno" che penalizza l'efficacia in più passaggi [SM=g2843109]

Versolibero
venerdì 26 gennaio 2018 15:06
Ciao ragazze, sempre bello questo laboratorio.
Baci di inizio di anno e auguri belli a voi tutte/i.

Sulla poesia:
condivido appieno le sensazioni di Daniela.
C'è comunque del bello, ma ho un senso di aggrovigliamento
che forse mi fa non ben capire tutto l'intento; sento qua e là il tessuto lessicale un po' d'impaccio alla musicalità.

Forse qua e là fraintendendo, mettendoci forse un po' di mio nel senso di libera interpretazione, io la vedrei all'incirca così:



E' stato sulla casa rasa al suolo 
che ne ho scritto 
dal primo suppellettile in cucina 
all'ultimo lenzuolo fatto a pezzi
 
tutto torna in forma di parola 
adesso che i muri sono sgretolati 
che vive altro sopra quella terra 
e nulla intorno porta più il mio nome 

mi chiedo se poi sia questo il segreto
dell'anticamera aperta sull'attesa 
per dosare il cinismo necessario
alla poesia:
aspettare che si spenga il fuoco
la smania mai sopita
che fa di ogni notte 
un foglio da riempire, del ricordo
enigma da svelare 

con la pazienza del calligrafo 
la crudeltà del cecchino, scrivere 
il fianco più tenero, del fianco la ferita 
per riappropriarsi poi del vento buono 
per costruire sulla riva erosa 
il senso del perdono



Vediamo però se anche qualcun altro ci mette lo zampino
poeticamente parlando, eh!
[SM=g2843109]


Ciao carissime. [SM=g2834784]



Francesca Coppola
sabato 27 gennaio 2018 15:21
D'accordo in modo assoluto con chi mi ha preceduta.
E mi piace la resa di Ros, tranne "anticamera" che non mi suona molto.
Lavorerei su quella Annamaria cara!


Un saluto a tutte voi! [SM=g7542]
annamaria.giannini
mercoledì 21 febbraio 2018 12:43

E' stato sulla casa rasa al suolo
che sono riuscita a dire le cose
dal primo suppellettile in cucina
all'ultimo lenzuolo preso a morsi
tutto è tornato
adesso che vive altro sopra quella terra
e nulla intorno porta più il mio nome

forse è l'attesa il segreto
perché il dolore si faccia parola
aspettare che il fuoco si spenga
tra la cenere scavare il cinismo
necessario alla poesia


con la pazienza del calligrafo
la crudeltà del cecchino, scrivere
riaprendo le ferite sotto la pelle
spessa e scura delle cicatrici
per dare un nome al sangue versato
per impastare sulla riva erosa
il pane del perdono
annamaria.giannini
lunedì 26 febbraio 2018 20:25

Soltanto sulla casa rasa al suolo
sono riuscita a dire le cose
dal primo suppellettile in cucina
all'ultimo lenzuolo fatto a pezzi
tutto è tornato

adesso- che vive altro sopra quella terra
e nulla intorno porta più il mio nome

forse è l'attesa il segreto
perché il dolore si faccia parola
aspettare che il fuoco si spenga
tra le ceneri scavare il cinismo
necessario alla poesia
con la pazienza del calligrafo
la crudeltà del cecchino, scrivere

adesso- che sulle rive morsicate
è stato posato qualche mattone nuovo

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