Elisabetta Maltese

fil0diseta
00mercoledì 6 marzo 2013 10:29
Per tre lune
poesie di Elisabetta Maltese




recensione di Rita Pacilio
feb 19, 2013

Antonio Gamoneda scriveva che la poesia crea realtà … e genera conoscenza sostenendo che ciò che di reale crea la poesia non può essere sostituito alla vita. La poesia, quindi, entra in fortissima relazione con il suo tempo diventando l’espressione della sua memoria simbolica e una personalissima analisi dell’autore che la adopera come attività artistica o spirito emulato della vita stessa.

Poca poesia, oggi, si muove verso l’esperienza di emissione di memoria/contenuto/suono affrontando la consumazione del tempo intellettuale e fisico come blocchi necessari per distendere il pensiero poetico, catalizzatore universale di bellezza, eleganza, armonia, stile.

Gli spazi del tempo, vissuto fuori dal tempo, permettono al lettore attento di percepire che la coscienza di chi scrive si muove in una poesia matura che, a sua volta, genera un tempo segreto, un terzo spazio/tempo costruito nello stesso attimo in cui viene proiettata la realtà trasfigurata. Così sono intese l’eco o le pause dei tempi musicali che riecheggiano come fenomeni a intermittenza e di cui solo il senso della propria dimensione naturale attinge dalla poesia di tutti. Per tre lune di Elisabetta Maltese, LVF 2012, è una raccolta poetica che si incammina, con decisione, verso un percorso ideologico e necessario assegnato alla poesia ascoltata come linguaggio ritmico in contatto con le cose cosmiche ricche di esistenza.

La sperimentazione della comunicazione usata come visibile e invisibile, che ricade verso l’esterno, ha il compito sapiente di titolare la storia umana come una implicazione sostanziale dell’uomo negli avvenimenti antropologici. L’io lirico si sposta e si frammenta identificandosi in uno status colloquiale consapevole di non poter mutare l’irreparabile resto del mondo. Elisabetta Maltese sa che non può esimerci dal sentiero della rassegnazione, della paura dell’incomprensione scettica, della solitudine interiore; la poesia sa osservare, attendere il tempo della prossima battuta musicale, conosce i silenzi dei momenti vicini e alchemici e conosce la speranza, la via d’uscita.

La scelta stilistica per definire concetti e filosofie etnologiche sono il segnale di una visione del mondo costante, ordinata, priva di orpelli retorici: la cura della metrica e del suono colgono il significato del contenuto che profetizza il presente dualismo ‘io-tu’ recitato come assenza, mancanza.

L’esigenza di registrare il circuito del limite umano è contenuto nel titolo: Per tre lune, (Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe, proverbio indiano) cioè per tutte le volte necessarie a invecchiare il concreto della scelta del ‘credo’ dell’umanità.

Endecasillabi
“Io scrivo per legittima difesa/ sono in piazza e lo striscione è di rosso/ rabbia per chi non può persino inchiostro/ il suo diritto e il mio dovere urgente/ grido a rigo di voce sulla carta/ di donne figli uomini e di animali/ fatti minimi storie da sfatare/ che non mi basta il dire o ragionare/ è troppo poco – fa vergogna – e allora/ conto le mie sillabe come note/ di un notturno ne seguo l’incombenza/ il suo eseguirlo adagio come posso/ restituisco alla mia fortuna il volto/ in ombra a rendere più sopportabile/ del giorno il piccolo da trasformare.” Dalla sezione Nodi di bambù



i figli si baciavano di notte
“E per quanto difficile sia stato / fuggire dal cortile è stato facile: / l’assenza delle radici mia alleata / e il sole, ché i figli non si baciano / di notte – solamente. Adesso che / oltre la corteccia mi conto i giri/ e i nodi, scopro che siamo invecchiati / tutti tranne i divani, delicati / alla capriola adatti alla stazione / eretta. Curva, rivolgo le braccia / altrove dove non sia solo terra/ e il freddo è la stagione della lana./ Ma non dimentico.” Dalla sezione Transiti



metamorfosi
“Rimaniamo vivi, proviamo almeno/ le braccia ampie intrecciate come rami/ facciamoci radici in questa sosta/ nella terra gentile/ attraversiamo il gelo, l’amarezza/ di foglie mute e senza sguardo/ aspettiamo che si concluda il giro/ nella ruvida corteccia/forse lì si è annebbiata la bellezza/ che ritorna – torna sempre/ al vento verde capovolto argento.” Dalla sezione Arco



Elisabetta Maltese nasce a Roma, dove si sta laureando in Medicina e Chirurgia.
Di origini siciliane e liguri, le sue radici sono la musica e la scrittura che l’accompagnano da sempre.
Con la prosa ha vinto diversi concorsi ed è stata pubblicata su riviste letterarie, antologie e blog del settore. In poesia, questo è il suo esordio.
fil0diseta
00mercoledì 6 marzo 2013 10:34
[SM=g2843108] [SM=g2843107]

[SM=g3227796]
lastrega.65
00mercoledì 6 marzo 2013 10:35
[SM=g3227796]
fil0diseta
00mercoledì 6 marzo 2013 10:41
ahhahahahahah
anche il pulcino fa "chapeau"


[SM=g2843108]
lastrega.65
00mercoledì 6 marzo 2013 12:42
Re: ahhahahahahah
fil0diseta, 06/03/2013 10:41:

anche il pulcino fa "chapeau"


[SM=g2843108]



quetta faccina è bellissimissima...come la nostra amica che si emrita un cilindro!
rossopapavero
00mercoledì 6 marzo 2013 13:23
E questa non me l'aspettavo!
Mi allontano un attimo perché con la febbre e guarda che regalo che trovo... Io commossa! Tanto.
Grazie [SM=g2829702]
fabella
00giovedì 7 marzo 2013 08:01
Ti auguro di guarire prestissimo. Poi ci racconterai qualcosa della tua bellissima esperienza [SM=g2834784]

rossopapavero
00domenica 10 marzo 2013 13:51
Eh, fabella: raccontare! Non mi è facile, ma come tutto è nato è così bello che se volete lo condividerò volentieri con voi.
Ancora grazie! [SM=g2829700]
fabella
00giovedì 14 marzo 2013 00:18
Eh sì che vogliamo. Soprattutto io che conosco già la storia a metà e vorrei "vivere" anche l'emozione finale [SM=g2842743]
rossopapavero
00giovedì 14 marzo 2013 12:13
Eh, fabella! L'emozione finale... Difficile da raccontare! Pensa che non ho ricordato nulla per qualche giorno. Ma ci provo, anche se credo che il bello sia l'inizio.
Non ti nascondo che mi fa un po' "impressione" raccontarlo: non amo chi è autoreferenziale e, da brava mezza ligure, mi è diffivile parlare di me. Ma ci proverò!

La farò breve: tutto è iniziato grazie a un amico che, senza dirmi nulla se non a cose fatte, ha spedito le mie poesie alla casa editrice. Il mio amico mi conosce bene, e sa che non partecipo a concorsi, che sfuggo i blog e figuriamoci le case editrici.
E invece mi sono vista arrivare l'e-mail con la richiesta di contratto!
Da lì è iniziato tutto. E il tutto l'ho vissuto con la gioia che si ha quando si riceve un dono. E ne ho avuti diversi: il prendere il libro fra le mani alla Fiera del Libro e vedere scritte belle sulla carta i miei scarabocchi pieni di cancellature (uso ancora i quaderni!), le recensioni, brutte (ne ho avuta una e ho voluto che fosse pubblicata in internet malgrado l'editore non volesse visto che era chiaro che del mio libro non era stato letto nulla), e quelle belle. E ti stupisci di quanto sei nuda leggendole, di quanto di te viene fuori e viene compreso. E poi la presentazione, con il regalo più bello: una poetessa, una poetessa vera! che ha voluto farmi da relatrice. E alla presentazione l'emozione era tanta: avevo persino le orecchie "tappate" e non sentivo quello che dicevo (pare che agli applausi io abbia detto: "Vi prego, non fate così!").
Insomma: una emozione continua!
E' bello vedere il libro sulla scrivania, ma io l'ho vissuto come un regalo e come una spinta ad andare oltre. Fu allora che m'iscrissi qui. E qualche poesia del libro è stata modificata e resa più bella grazie a voi, perché non è vero, come dicono molti, che le poesie editate non si toccano... Alla fine è un bell'incoraggiamento, ma a non adagiarsi (almeno, io l'ho vissuto così). E sono aumentati i libri da leggere e il desiderio di confronto. Una raccolta pubblicata non è né un punto di arrivo né un punto di partenza, per me: è una tappa, che ti dice che ora non devi solo gongolare, ma mettere ancora più amore nella parola per farla crescere.
Basta! Ho detto tantissimo! [SM=g7535]


Voglio aggiungere una cosa. Sono stata parte attivissima, anche come moderatrice, di un sito di scrittura, addirittura l'amministratrice era mia amica (ora non ci sono più lì, ma per altri motivi). Eppure, in quel sito, io non ho messo nulla (ma questo è normale, vista la mia natura), ma nemmeno la mia "amica" l'ha fatto. Vedere questa pagina, fabella, non solo è stata una sorpresa e una gioia, ma mi ha fatto riflettere su chi davvero gioisce per e con te. E su chi no.
E di questo affetto, più che della pagina, ti sono grata. tantissimo!
Grazie!
fabella
00giovedì 14 marzo 2013 21:25
un'ora ho scritto... e ho perso tutto


[SM=g8113] torno domani [SM=g8172]




[SM=g2843107]
rossopapavero
00giovedì 14 marzo 2013 21:28
Grazie lo stesso, fabella! [SM=g2829702]
apassoleggero
00venerdì 15 marzo 2013 08:24

mi piace lo spirito con il quale hai affrontato questa tappa: un giusto gongolamento [SM=g2843107] e piedi ben piantati a terra per continuare, il desiderio di ampliare "un mondo" attraverso letture e confronto, l'accettazione di critiche anche negative (io sono consapevole già da un po' che alla fine non si può piacere a tutti ma ogni commento aiuta a migliorarsi).

sei sulla buona strada Elisabetta e il tuo atteggiamento ne è la conferma.


un abbraccio felice [SM=g2834784]


Anna




p.s. dove si può acquistare il libro?


rossopapavero
00venerdì 15 marzo 2013 14:33
Avevo scritto tanto e poi ho perso tutto! Ma ho capito perché: cade il log in!
Comunque, Anna ti ringraziavo e aggiungo che mi rassicuri. Sono presa in giro per questo mio atteggiamento poco "orgoglioso" (mi chiamano Heidi!), ma forse saranno proprio il mio amore viscerale e rispetto per la poesia e la mia insicurezza a salvarmi.
E poi, per quanto sia bello guardare i passi fatti, bello è giusto, secondo me, trovo più affascinanti quelli da fare.
Sul libro e dove trovarlo ti scrivo in privato, se vuoi.
Grazie ancora, Anna. Di cuore! [SM=g2829700]
fabella
00venerdì 15 marzo 2013 15:37
che rabbia ieri sera, anche perché la risposta era a caldo sull'ultima parte, che riguarda l'amica, che mi era sfuggita alla prima lettura e che stavo leggendo per la prima volta.

comunque aprivo dicendo dell'ossigeno che si respira in questo tuo racconto, che ci apre la finestra su un'editoria pulita che per fortuna esiste ancora.

e continuavo dicendo, anche riferendomi all"amica", che è forse a causa di certe persone, non si è portati a parlare di sé, delle proprie conquiste, dei propri successi, credendo di peccare di autoreferenza. Ma se le persone che ti circondano si dimostrano sinceramente felici e partecipi delle tue soddisfazioni, non vedi l'ora di condividerlo, senza che ti sfiori nemmeno l'idea di apparire autoreferenziale.

credo che in questo posto ci siano persone del secondo tipo, che gioiscano appieno delle cose belle dei loro compagni di viaggio e la parola invidia sia bandita.

ecco ho fatto un riassunto veloce. per il resto condivido ciò che dice Anna sullo spirito di tappa e non di traguardo. hai tutti i miei complimenti anche per questo [SM=g3227796]



ah... la cosa importantissima che già abbiamo approfondito in privato.


rossopapavero, 14/03/2013 12:13:

E' bello vedere il libro sulla scrivania, ma io l'ho vissuto come un regalo e come una spinta ad andare oltre. Fu allora che m'iscrissi qui. E qualche poesia del libro è stata modificata e resa più bella grazie a voi, perché non è vero, come dicono molti, che le poesie editate non si toccano...



questo mi commuove. la tua riconoscenza, anche se abbiamo fatto così poco [SM=g2829702]
rossopapavero
00venerdì 15 marzo 2013 15:46
Ora sei tu che hai commosso me. Solo grazie! Non riesco a dire altro...
apassoleggero
00venerdì 22 marzo 2013 18:10
rossopapavero, 15/03/2013 14:33:



Comunque, Anna ti ringraziavo e aggiungo che mi rassicuri. Sono presa in giro per questo mio atteggiamento poco "orgoglioso" (mi chiamano Heidi!), ma forse saranno proprio il mio amore viscerale e rispetto per la poesia e la mia insicurezza a salvarmi.
E poi, per quanto sia bello guardare i passi fatti, bello è giusto, secondo me, trovo più affascinanti quelli da fare.
Sul libro e dove trovarlo ti scrivo in privato, se vuoi.
Grazie ancora, Anna. Di cuore! [SM=g2829700]




l'insicurezza... ogni volta che posto qualcosa qui o su officina, vivo con ansia i primi commenti [SM=j2829699], sono terrorizzata dall'idea che mi scrivano "ma che ciofeca è mai questa?" [SM=g2842921] ma questo mi permette di essere molto critica con me stessa e di arrivare alla pubblicazione con l'atteggiamento di chi ha fatto del proprio meglio per la stesura, sempre aperta a variazioni e modifiche.

Aspetto via mail il link per il libro [SM=g2843109]



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