Jannis Kounnellis - Maurizio Cattelan - Nietzsche

walter.w
00domenica 10 giugno 2007 12:01















L’ultimo uomo


Voglio parlare loro dell'essere più di tutti spregevole: questi però è l' "ultimo uomo". E così parlò Zarathustra alla folla: E' tempo che l'uomo fissi la propria meta. E' tempo che l'uomo pianti il seme della sua speranza più alta. Il suo terreno è ancora fertile abbastanza per ciò. Ma questo terreno un giorno sarà impoverito e addomesticato, e non ne potrà più crescere un albero superbo.



Guai! Si avvicinano i tempi in cui l'uomo non scaglierà più la freccia anelante al di là dell'uomo e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare! Io vi dico: bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Io vi dico: voi avete ancora del caos dentro di voi. Guai! Si avvicinano i tempi in cui l'uomo non partorirà più stella alcuna. Guai! Si avvicinano i tempi dell'uomo più spregevole, quegli che non sa disprezzare se stesso. Ecco! io vi mostro l' "ultimo uomo".


"Che cos'è amore? E creazione? E anelito? E stella?" - così domanda l'ultimo uomo, e strizza l'occhio. La terra allora sarà diventata piccola e su di essa saltellerà l'ultimo uomo, quegli che tutto rimpicciolisce: La sua genia è indistruttibile, come la pulce di terra; l'ultimo uomo campa più a lungo di tutti. "Noi abbiamo inventato la felicità" - dicono gli ultimi uomini e strizzano l'occhio.

Essi hanno lasciato le contrade dove la vita era dura: perchè ci vuole calore. Si ama anche il vicino e a lui ci si strofina: perchè ci vuole calore. (...) Si continua a lavorare perché il lavoro intrattiene. Ma ci si da cura che il trattenimento non sia troppo impegnativo.


Non si diventa più né ricchi né poveri: ambedue le cose sono troppo fastidiose. Chi vuol governare? Chi obbedire? Ambedue le cose sono troppo fastidiose. Nessun pastore ed un sol gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente va da sé al manicomio. "Una volta erano tutti matti" - dicono i più raffinati e strizzano l'occhio. Oggi si è intelligenti e si sa per filo e per segno come sono andate le cose: così la materia di scherno è senza fine. Sì, ci si bisticcia ancora, ma si fa pace al più presto - per non guastarsi lo stomaco.

Una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte: salva restando la salute. "Noi abbiamo inventato la felicità" - dicono gli ultimi uomini e strizzano l'occhio.

E qui ebbe termine il primo discorso di Zarathustra, detto anche il "prologo": a questo punto infatti lo interruppe il clamore smanioso della folla. "Dacci l'ultimo uomo, Zarathustra, - così gridavano -, fà di noi gli ultimi uomini! E noi ti lasciamo il tuo superuomo!".



Nietzsche, Così parlò Zarathustra

[Modificato da filodiseta 10/06/2007 13.39]

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