questo pezzo l' ho letto e riletto più volte. poi l'ho letta ad alta voce. e sono inciampata in qualche punto.
Come un crocifisso (
nel buio )
lo sguardo oltre le persiane
della mia prigione
cerco la tua mano nella notte
e la tenerezza di un fiore andato
fra le lenzuola (
del letto)
che è buio lo dici nella seconda terzina e un incipit secco come : come un crocefisso è una lama che a mio parere affonda di più
del letto lo trovo inutile, mentre mi piace molto la sopsensione che lascia "fra le lenzuola"
quando anch’io indosserò la
(mia)giacca
di sogni e pioggia
e sole
nonostante la tua ricerca, condivisibile o meno, comunque scelta personale, sui possessivi qui lo trovo stringente al senso totale della poesia e claudicante alla lettura, considerando già la sottolineatura dell'io.
fuori da questa stanza
come fosse stato (
un)sbaglio
il ticchettio di un orologio
(sul muro) in ritardo
dall’inizio del tempo
leverei l'articolo indeterminativo ed anche sul muro, regalando scioltezza al verso alla lettura
senza nulla stravolgere del tuo bel pezzo asciugandolo un pochino pochino lo trovo più efficace, ma sono solo pareri personali:
dal nostro sbuffo umano (che si perde) nell’eterno
dell’amore
già sottointeso dai due termini contrastanti attimo ed eterno che uno si perda nell'altro, lasciando al lettore immaginare come uno sbuffo sia nulla di fronte all'eterno
senza nulla stravolgere del tuo bel pezzo asciugandolo un pochino pochino lo trovo più efficace, ma sono solo pareri personali:
Come un crocifisso
lo sguardo oltre le persiane
della mia prigione
cerco la tua mano nella notte
e la tenerezza di un fiore andato
fra le lenzuola
qui nel mio eremo di silenzio
sull’altare della mia solitudine
ho sacrificato la tua voce di mare
passeggiate come stelle nell’universo
dei nostri folli violini
la musica dei tuoi occhi si allontana
distrattamente come foglie al vento
d’autunno
quando anch’io indosserò la giacca
di sogni e pioggia
e sole
e un paio di occhiali per venirti a trovare
bambina
fuori da questa stanza
come fosse stato sbaglio
il ticchettio di un orologio in ritardo
dall’inizio del tempo
e saremo immobili
davanzali su un tramonto d’estate
treni che si aspettano
alla stazione
divisi solo dall’attimo
dal nostro sbuffo umano
nell’eterno dell’amore
con i complimenti
[Modificato da annamariagiannini 27/05/2014 11:22]