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Tiziana Cera Rosco

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2016 09:06
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13/01/2016 09:46
 
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Re:

.
E' una sottrazione austera
una filosofia di vetro
la fatica di non volere segreto in quello che desidero
ma dall'altezza di queste finestre strette
dove neanche il braccio entra per aprire il mattino
ho un campo di espansione finita mentre Tu
abiti i cieli che si sono rivelati tutt'altro nei secoli
un agglomerato di cumuli neri o luminosi
a seconda delle fonti della fame.
Ogni assenso a te è ormai un gesto difettoso
io che in fondo non ho creduto che ad un solo verso di Celan
sotto il quale farti avvicinare nel corpo del mio primo sangue
e trarre amore da una prostituzione senza attrattive.

E' la tristezza che rivaleggia col bene.

Il male, i demoni illuminano solo tutto un mondo di abbandoni
e come vedi non ho temuto la castità bellica
della mia "vita opera chiusa"
una consequenzialità priva di movente
che non posso difendere con niente

neanche con un Tu

quest'incompatibile opera da lasciare sola.



Celan o il verso mancante. Quale sia questo verso non lo saprò mai semplicemente perché conosco pochissimo quest’autore. Qualcun altro, altrove, però lo citava spesso ed una volta ha riconosciuto in un mio verso qualcosa di suo. Ricordo però di averlo messo di peso in un’opera, quando sono andato per acquistarne il cartaceo ed ho trovato gli scaffali pieni di Bukowsky, baresità e illustre polvere di assenza.
Bene, di questo inedito mi arriva quel Tu pronunciato come un tuono all’inizio e la presenza di Demoni ad illuminare un mondo di abbandoni. Sì, un mondo abitato però da un desiderio trasparente il cui limite è rappresentato dalla possibilità di far luce sulla sua controparte abitata e dunque destinato a rimanere chiuso in sé e impotente. Fuori invece, c’è soltanto fame che penetra l’universo come la luce quello dantesco e demoni con cui venire in contatto. Forse a dar forza e speranza rimane la consapevolezza della sorte comune ad altri, a Celan per esempio. Forse la presenza di amore persino nell’apparenza sterile e prostituita, avrebbe potuto attrarre quel Tu, ma Esso-chiunque sia- rimane lontano e assente. Nel poeta invece resta l’impotenza della quotidianità della lotta con i demoni che sovrastano il territorio abbandonato, alimentata dalla disillusione continua di poter contare sulla Sua presenza. Lui, i Demoni ed un mondo abbandonato, come un relitto impossibile da rimettere su e su cui la presenza umana è lotta impari ed impotente. Solo quel desiderio autentico e la capacità di mantenersi innocente riescono a far fronte ad un’opera destinata a rimanere sola col suo destino ed in cui a rappresentare la controparte del bene c’ è solo tristezza, immane espressione del malessere interiore. Tra le sottrazioni austere, c’è anche quella del suo nome che qui è nel Tu, tragicamente confidenziale per rimarcarne il desiderio e la disillusione.

Bè, mi sarebbe piaciuto conoscere il verso di Celan ma tant’è.

nota: ancora una volta mi rendo conto della mia poca o nulla conoscenza del mondo poetico contemporaneo. Colpa degli anni dedicati ad altro.
Grazie Daniela per queste bellissime scoperte. Mi riprometto di ritornare su quelle di Federico non appena possibile, cioè tra una decina di giorni , quando gli impegni lavorativi si faranno più leggeri.

ciao franco
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