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addio alla casa

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2020 08:05
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17/04/2019 09:42
 
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I
stringo la casa
dall'orlo della vasca alle maniglie
per basi, altezze, profondità

e piango perché se n'è andata una nonna
che insegnava a toccare l'infinito

non si piange mai per una cosa sola

così mi attacco ai bordi per portarli via
eccentrici come nel mio sogno


II
piangerò per i difetti della lavatrice
la crepa sul soffitto
per quel corrimano umido ad ottobre
baciando gli spigoli della casa
come fossero gli occhi del mio gatto


III
oggi anche il giorno piange
di luce liquida e primo verde sui rami
il viso si bagna, ma i piedi possono ancora volare
sui tappeti di viole appena nate

quando la notte dormo fuori, la casa mi rientra
raccolta in una penombra ormai usuale
mi rischiara il color miele del mio cane
e le mandate suonano la marcia nuziale

la mia luce è tutta qui

nel mezzogiorno appoggiato sui libri
nel candelabro che prosegue il tramonto
riapre il tempo sugli scaffali della libreria


IV
il rispetto, melodia
forma di ogni cosa
lo esige la casa, che senza
suona frastuono dentro



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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06/07/2020 07:54
 
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l'ultima stanza

sono le carni a non staccarsi dalla piastrellatura del bagno
vi si abbandonano come a un vecchio amante
chiedendo d'essere inghiottite nella sua conchiglia

qui è l'unica stanza rimasta uguale. il resto
è tutto reso secco dalle pareti scarnificate di vita
che nemmeno il tornado dell'altra notte
è riuscito a penetrare

abbraccio questo bagno come una mamma
prima di lasciarla per sempre da sola
con essa. tutta la casa
immensa di stanze stampate della mia storia



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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06/07/2020 11:57
 
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Re:
fabella, 17/04/2019 09:42:



quando la notte dormo fuori, la casa mi rientra
raccolta in una penombra ormai usuale
mi rischiara il color miele del mio cane
e le mandate suonano la marcia nuziale

la mia luce è tutta qui

nel mezzogiorno appoggiato sui libri
nel candelabro che prosegue il tramonto
riapre il tempo sugli scaffali della libreria





Sì è proprio così, sento esattamente quello che vuoi dire (o meglio

sento l'analogo trasferito nel mio universo); è un attaccamento

fisico, perfino viscerale, e nello stesso tempo è qualcosa di

religioso.

L'addio, poi, è quasi un'amputazione.

Fino ad ora sono le tue che mi hanno coinvolta al massimo.

(è difficile esprimere l'apprezzamento senza valanghe di aggettivi)

[SM=g2829700] [SM=g3227796] [SM=g3227796] [SM=g8335] [SM=x2823269]






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16/09/2020 07:18
 
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Adoro questa scrittura piana, quieta e composta capace però di aprire un mondo.
Non c'è bisogno di far arrovellare la mente al lettore per dover raggiungere picchi altissimi tra una coltre di nubi che oscurano la vista: troppo ermetismo nuoce alla poesia.
Al contrario, raggiungere questa compostezza è una virtù.
Io inviterei te a proseguire su questa strada ed altri a iniziare un cammino del genere dove tutto è suggerito e sospeso ma nulla è scontato. E' come stare in pieno sole e al tempo stesso rabbrividire, come ad esempio in questi passaggi:


fabella:


I
stringo la casa
dall'orlo della vasca alle maniglie
per basi, altezze, profondità

e piango perché se n'è andata una nonna
che insegnava a toccare l'infinito


. . . . .


II
piangerò per i difetti della lavatrice
la crepa sul soffitto
per quel corrimano umido ad ottobre
baciando gli spigoli della casa
come fossero gli occhi del mio gatto



III
oggi anche il giorno piange
di luce liquida e primo verde sui rami
il viso si bagna, ma i piedi possono ancora volare
sui tappeti di viole appena nate


quando la notte dormo fuori, la casa mi rientra
raccolta in una penombra ormai usuale

mi rischiara il color miele del mio cane
e le mandate suonano la marcia nuziale

la mia luce è tutta qui

nel mezzogiorno appoggiato sui libri
nel candelabro che prosegue il tramonto
riapre il tempo sugli scaffali della libreria


IV
il rispetto, melodia
forma di ogni cosa
lo esige la casa, che senza
suona frastuono dentro






fabella:


sono le carni a non staccarsi dalla piastrellatura del bagno
vi si abbandonano come a un vecchio amante
chiedendo d'essere inghiottite nella sua conchiglia


qui è l'unica stanza rimasta uguale. il resto
è tutto reso secco dalle pareti scarnificate di vita

che nemmeno il tornado dell'altra notte
è riuscito a penetrare

abbraccio questo bagno come una mamma
prima di lasciarla per sempre da sola
con essa. tutta la casa
immensa di stanze stampate della mia storia





Insomma, mi hai fatto sentire al posto tuo.

Buongiorno Daniela 🧡


[Modificato da Versolibero 16/09/2020 07:19]


______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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17/09/2020 08:05
 
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Re:
Versolibero, 16/09/2020 07:18:

Adoro questa scrittura piana, quieta e composta capace però di aprire un mondo.
Non c'è bisogno di far arrovellare la mente al lettore per dover raggiungere picchi altissimi tra una coltre di nubi che oscurano la vista: troppo ermetismo nuoce alla poesia.
Al contrario, raggiungere questa compostezza è una virtù.
Io inviterei te a proseguire su questa strada ed altri a iniziare un cammino del genere dove tutto è suggerito e sospeso ma nulla è scontato. E' come stare in pieno sole e al tempo stesso rabbrividire, come ad esempio in questi passaggi:


[...]



Insomma, mi hai fatto sentire al posto tuo.

Buongiorno Daniela 🧡






ho alle spalle un trasloco lungo e sofferto, peraltro non ancora del tutto terminato. comunque il tema della casa torna e ritorna nella mia poesia. la tua analisi mi incoraggia e concordo, anzi è un proposito quello di continuare su questa strada. ci proverò, anche se devo fare i conti con l'ispirazione, che prima delle vacanze pulsava. ho scritto per tutto il mese di agosto, credendo fosse qualcosa di buono. adesso, rileggendo, non ho avuto ancora il coraggio di pubblicare nulla. niente mi soddisfa e la scrittura risente di questa sfiducia. grazie a te, che con i tuoi apprezzamenti, mi aiuti a rimettermi in carreggiata. spero a breve [SM=g8154]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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