Desirèe

Anch'io a sedici anni ero un casino, sai Desirèe?

Ero incazzata, furiosa, mi sentivo sbagliata
stavo bene sballata, un morso di occhi sguainati
abbaiavo, cantavo alla luna, ridevo, giocavo
ringhiavo, pensavo d'essere un genio poi merda
volavo, vivevo, fumavo, non ero, poi c'ero
sparivo, tornavo, scopavo, cadevo

" Che musica ascolti, fa schifo, è solo rumore"
invece per me era l'unico grido, la sola che urlava
quanto è dura la vita, non un cane ti avvisa
tu cresci sbattendo la testa sui blocchi di pietra
che continuamente ti parano avanti gli adulti
e cerchi finestre da aprire coi denti, vorresti
ci fosse qualcuno oltre il nido di ragni sul muro
a cui confessare quel cazzo di pozzo profondo
continui a scavare e lì in fondo c'è il buio
può bere il tuo sangue fino a farti morire

anche io Desirèe, ero sempre nel posto sbagliato
quello che tutti la sanno la porta ma nessuno fa niente
i lupi nascosti nel bosco, le iene alla luce del sole
le brave persone, per bene, quei ponti divelti
il giudizio, gli schiaffi e il rumore di piatti
si fa finta che tutto va bene per cena, ti stringe
il silenzio, la scrivono casa pronunci prigione
bugia per menzogna cerchi il fiato dei lupi
fin che un lupo non sbrocca e si sbrana l'agnello
il più bianco, il più bello, l'agnello