macrino, 15/12/2019 17.18:
O vento,
che con dita invisibili scompigli
verdi capigliature,
vento,
concerto d’archi fra gole ombrose,
scintillio di astri.
O vento,
che aliti sulle vette echi siderali
e corri sulle note del mare,
dirada la bruma della tristezza,
trascina via le nubi del dolore.
Che la tua voce porti
le preghiere a Dio,
empia le vuote speranze.
Strappa queste pagine
dove l’inchiostro è intriso
di lacrime.
Un sentire struggente in questi versi scritti con eleganza, soprattutto quelli evidenziati.
Beh, almeno contempli la parola speranza e la parola preghiera. 🙂
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)