Tetra primavera: i platani spogli
e i passeri muti. E’ uno spettro
il barlume che sbiadisce sui fogli
del cielo. Stridono al plettro
del vento le corde del cuore
e tutto è così triste, così amaro.
Fiorisce una speranza e già muore,
all’ombra di un dio lontano, ignaro.
Primavera, dov’è la tua veste
variopinta, la voce raggiante
che correva sui flutti e sui prati?
Le ore passano aride, mute;
eterno qui è ogni istante
per noi che giaciamo disperati.
Io sono Nessuno.