Il cielo è una vetrata turchese,
oltre il tempo tremano echi di astri,
pendici immerse in ombre accese
di fremiti… Pare il senso s’incastri
fra le vette che trafiggono la sera
e le care parole che non dicesti.
Ma profondo è il buio nella schiera
degli abeti! Così vai via, calpesti
l’ultima speranza: a me rimane
solo lo spasimo estremo del cuore…
Pallide, da galassie lontane,
dilagano le tenebre sul dolore.
Io sono Nessuno.