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per ricordare

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2020 07:04
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20/07/2020 12:19
 
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continuiamo il viaggio con un'altra amica. Un'altra madre a percorrere Carlo. (annamaria giannini)

Carlo, non ti voglio percorrere con una storia sottoforma di notizia
ma di nebbia che mi tiene gli occhi sbarrarti, che diventa
amore e non difende, ma picchia ai polsi col suo odore
bollente di catrame e di sale, come un grido d’inferno
che si arma per gestire la disobbedienza del mare

Carlo a vent’anni, tu decidi di non andarci al mare
ma del mare portare con te, la disobbedienza
nel suo tendere opposti verso una sola stretta di pace

Carlo, con quella schiena cosmica, le braccia allargate
mentre corri di rabbia e cadi, perché l’ordine dall’alto
è di stuprarla la tua pace e il futuro deve restare
una storia da scrivere a polpastrelli levati
sulle polveri degli archivi, sulle seconde morti
d’ogni sentenza, d’ogni indifferenza

a cosa pensi Carlo, lasciandoti destare dalla morte
convulso come una macchia a disegnare la ciclicità
la gonna delle mille bambole che aveva seduto tua madre
sui divani degli anni ’60 o la pienezza delle ortensie
davanti alla casa dove eri stato bambino

come ti appare Carlo, la piazza Alimonda
dagli oblò del tuo corpo -fragole e sangue
oppure i nomi dei compagni scritti sulle aiuole
coi sassolini bianchi, come quelli di Pollicino

mentre alla Diaz si consumerà l’umano smaltimento
il grido nel sonno, il futuro che non vivrà
se non quale guerra assegnata al sangue che
ha vestito tua madre di pareti cieche, di un lutto
informe come il lenzuolo di un fantasma

che le madri allora siano tutt’altro che madri
ché le ambulanze sono tutt’altro che cicogne
e a Genova urla persino il mare, come un paradiso
affogato nello stesso raggio dei copertoni
che ti attraversano adesso, Carlo, e riattraversano



dedicato a Carlo Giuliani, che quel giorno doveva andare al mare
[Modificato da fabella 20/07/2020 12:22]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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20/07/2020 20:21
 
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Potentissimo urlo di dolore.

Che brava Annamaria Giannini, grazie per avermela fatta conoscere!

"........ il futuro deve restare

una storia da scrivere a polpastrelli levati

sulle polveri degli archivi, sulle seconde morti

d’ogni sentenza, d’ogni indifferenza"


Dura e vera [SM=g8335]

🌿



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20/07/2020 21:23
 
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Re:
fabella, 20.07.2020 12:19:


continuiamo il viaggio con un'altra amica. Un'altra madre a percorrere Carlo. (annamaria giannini)





Annamaria è l'autrice di queste due righe [SM=g8231]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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21/07/2020 08:02
 
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ti porto in lettura il post originale, dove qualcuno dice che non si dovrebbe ritornare su testi così emotivamente coinvolgenti perché il rischio è di sminuirli ad oggetti di studio. immagino si intendesse "oggetto di laboratorio" dato il luogo... Annamaria Giannini ha un modo suo di ritornare su questo testo: lo legge spesso nei suoi spettacoli teatrali e ieri lo ha inserito nel giorno dedicato al ricordo degli eventi del G8 di Genova. lo ha letto anche la sorella di Giuliani e mi ha ringraziata per il punto di vista che ho mantenuto nel testo.

nel link che inserisco, troverai anche un vecchio testo di Annamaria, sullo stesso tema

https://www.freeforumzone.com/d/10691405/-/discussione.aspx



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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21/07/2020 11:29
 
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Scusa, per un attimo mi sono impallata.

Ero qui fuori, nella postazione paradiso,

con il tavolino all'ombra e gli agapantus sbocciati davanti a me,

il mio amore nero sdraiato ai miei piedi, l'amore color sabbia

sdraiato poco lontano, stranamente più interessati a me che alle

lucertole. Misteri della caninità.

Poi ho letto il tuo commento, ho deciso che eri annamaria giannini,

poi ho letto il link, e ho capito che la poesia che sto

commentando è la tua e che Annamaria Giannini ne ha scritto

un'altra che contiene la citazione del Che.

Ma allora sei tu la bravissima? Accidenti.

Sono scusabile, però. Sono nuova del forum e non conosco i big ones

che gli hanno dato tanto in passato.

Quando entro in un posto nuovo mi sento sempre così, come un

bambino che sente papà e mamma parlare di quando erano fidanzati,

e gli sembra che parlino di un tempo mitico e irraggiungibile.

Resta il fatto che la poesia è bellissima. [SM=g2834784] [SM=g2834784]

🌿


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Post: 23
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21/07/2020 12:38
 
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Re:
Non saprei mai scrivere una poesia così, ma estrapolando certi versi, riesco ad identificarmi.

Carlo,ti voglio percorrere
di nebbia che mi tiene gli occhi sbarrarti, diventa
amore e non difende, ma picchia ai polsi col suo odore
bollente di catrame e di sale, come un inferno
che si arma per gestire la disobbedienza del mare
Carlo, con quella schiena cosmica, le braccia allargate
mentre corri di rabbia e cadi, lasciandoti destare dalla morte
convulso come una macchia a disegnare la ciclicità
Ti appare la piazza dagli oblò del tuo corpo
e a Genova urla persino il mare, come un paradiso
affogato nello stesso raggio dei copertoni
che ti attraversano adesso, Carlo, e riattraversano

Anche se nemmeno così saprei scrivere.
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Post: 100
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21/07/2020 22:37
 
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Hai sostenuto un testo veramente articolato, senza cedimenti tecnici, tenendo costante l'emozione. Mi ha molto toccato.



emma'20
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Post: 3.111
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22/07/2020 07:04
 
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grazie a tutti voi. questo pezzo ha avuto un parto difficile. potrei continuare nel genere in ogni momento (ci ho pensato), ma per me sarebbe un vero e proprio lavoro. non si può entrare in certe storie senza essere bene informati, seppure raccontate dal un punto di vista così personale. inoltre ricercare e calibrare le parole, per non reprimere il vero sentimento che proviamo di fronte personaggi e fatti di cronaca, ma nemmeno ostentarlo.

insomma per me è troppo difficile e non lo considero il mio genere. diciamo che questa è uscita, perché la morte di Carlo mi era rimasta a fior di pelle.



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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