Se il mio cielo è pieno di crepe,
se neppure il filo di una speranza
mi lega a questa vita… Una distanza
immensa oltre la spoglia siepe
che l’inverno invetria con la brina.
Si spezzano, fragili stalattiti,
le costellazioni negli infiniti,
freddi spazi della notte ialina.
Eppure a Te, Signore, che importa?
Invano busserò alla Tua porta.
Io sono Nessuno.