Scritto da: pierrot-- 19/05/2007 17.31
Ho collocato la poesia nel destino di molte donne, perlopiù in passato, che accettavano i rapporti amorosi come uso quasi domestico. Non so, Sandra, se con riti tribali, intendi la pratica, spero non più in uso, di possedere ogni sposa, la prima notte , da parte di un padrone. Ammetto che leggendo la tua poesia ,la prima volta, ho pensato ad una verginità comprata.Poi ho modificato e generalizzato il pensiero. Così il titolo mi è sembrato opportuno...
Ho riletto, perchè è veramente bella e non è semplice essere delicati con certi argomenti.
Ciao
La chiave per intendere il mio "tribale" è nei primi due versi e nell'" assenza di cremisi".
Quell'assenza che in talvolta può far la differenza tra la felicità e la disperazione più nera, tra il conoscere il viso del tuo uomo ed il suo sorriso o conoscerne nel modo peggiore solo le mani.
Grazie pierrot
Sandra