Tu non saprai di me che cosa è stato il sonno
rotto tra sognar d’amore ed ore ad occhi aperti,
consumatosi in gocce a inumidir le guance.
Tu non saprai di me il correr nel ricordo
di giorni appassionati vestiti da baci intensi,
abiti che nel silenzio t’hanno rapito i sensi.
Tu non saprai di me mentre raccogli il tempo
che libero dei miei sorrisi ora ti si sfila innanzi,
un passar di ore che scorre privo del nome mio.
Tu non saprai di me quando nella tua stanza
infracidisce il letto unto da un sudore ignoto
e alla passione affidi il pegno per dimenticarmi.
Tu non saprai di me come si è arreso il vivere
nella disperazione che dilaga nel cuore scosso,
che batte come i rintocchi di chiesa nel deserto.
La mente è come un paracadute, funziona soltanto se si apre.
A. Einstein