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15/06/2007 09:35 | |
Quella voce che dentro di noi, continua a gridare: perché?
Abbiamo forse dimenticato, o è solo la fugacità di un’alba o di un fiore nel deserto?
Come ogni tua, caro Valerio, è di una delicatezza, che il lettore ha paura di poter disfarne qualcosa mentre la rilegge di nuovo per parteciparne fino in fondo alla sua bellezza. L’udito sembra assaporare così la stessa delicatezza della vista al cospetto della Pietà di Michelangelo. E davvero non sto scherzando. Quasi da Chagall a Michelangelo, il tuo percorso.
Mi ricordo un po’, forse per nostalgia, le atmosfere de Il pensiero nella notte dei tempi, quando , in particolare, scrivesti: voglio che questa mia (era naturalmente un’altra, non questa tua di adesso) stia qui, in questa sezione del forum, a che possa sentirsi a casa sua.
Ricambio l’abbraccio di cuore, Valerio.
walter
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