DUE EPIGRAMMI
Vorrei essere un’ ape per succhiare
il tuo celeste polline, Divina;
e amarti nel tuo tempio, sul tuo altare,
abbandonando ogni altra concubina.
Ma solo tu puoi prosciugare il mare
che si frappone al mio folle sperare.
Come un guscio vorrei tenerti avvolta:
integralmente mia diventeresti
e, dentro te, terrei ferma e raccolta
la fresca fonte di felici innesti.
[Modificato da Antonio Fabi 09/11/2007 23:41]