non so a cosa pensavo... fate voi!
Ti scomponi sul muro
in prismi stagliati alla luce
di una sfera d’intrecci
Ti assorbirai negli angoli
della noncuranza, acqua
sulla pelle, vernice fresca
nei pori per incardinarti alle ossa
e ricordarmi che sei
nel cogito di una folle corsa
blu come un tuffo nel nulla
Ancora e ancora
silenzio ed urla
e stanze dalle pareti scure
in cui dimenticarsi
piegarsi, domandarsi
spegnersi e riaccendersi
nel fuoco dell’idea
Ascolto mormorii…
Dalla stazione un treno che parte
e squittire negli angoli