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intervista: "Un applauso ad Al"

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2008 14:04
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14/11/2008 20:58
 
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Un applauso a Sebastiano per avermi dato l'opportunita' di avere questi meravigliosi contatti con gente e lingua calde e affettuose.

I confini sono solo segnati nelle cartine geografiche e le emozioni non ne sanno nulla di politica.

Un bacio universale ai nostri amici latini.

Rebby [SM=g28003]
[Modificato da Rebby. 14/11/2008 20:59]
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14/11/2008 21:34
 
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ecco Signori, il gioco è fatto
(cara Rebby, approfitto di questo tuo post, per far partire la nuova serie delle interviste di Calliope: grazie per avermi fornito, anche se involontariamente il pretesto per cominciare)
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da questa bella dedica di Rebby darei il via alla prima intervista, proprio all'amico Al, che si sta dedicando al Forum con generosità e passione. Sono certa che sarà un'intervista interessante e articolata, alla quale potrebbero partecipare anche gli amici di lingua spagnola, visto che Al li conosce tutti e che del forum, è il traduttore titolare.

Ci proviamo a vedere cosa riusciremo a cavarne? Io direi di cominciare sull'ordinato con due domande a testa. Dai, cominciamo: il gioco si inventa giocando. Buona intervista a tutti


Chi parte con le domande? Francesca, parti tu?
[Modificato da fil0diseta 26/02/2009 00:02]
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14/11/2008 21:47
 
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Una a caso vero Dany? [SM=g27988] eheheheh

In effetti, avrei un paio di curiosità Seby [SM=g27990]




[Modificato da fil0diseta 15/11/2008 14:50]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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15/11/2008 14:10
 
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Intervista a Sebastiano alias Al latino



1. A cosa si deve la tua conoscenza così buona dello spagnolo e come mai conosci tante persone che parlano questa meravigliosa lingua? Quale delle due cose è venuta prima?

2. Quale significato ha per te il nick col quale ti sei presentato?


[Modificato da fil0diseta 15/11/2008 14:33]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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16/11/2008 01:45
 
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Bueno. Tutto parte da una lettura di Federico Garçia Lorca che, come è noto, è il mio autore preferito, la traduzione di quel testo era di Carlo Bo e mi sembrò più chiara di quella di Claudio Rendina e di Socrates.
A quel punto capii che ogni traduttore lasciava la sua traccia per cui mi proposi l’obiettivo di apprendere questa lingua per poter leggere i miei autori preferiti (nel frattempo avevo scoperto Neruda, Jimenez, Darìo e altri), in lingua originale ed eventualmente tradurmeli anche con la mia traccia. Anche se un po’ azzardato e presuntuoso da parte mia, cominciai a studiare con molto entusiasmo. Ma la separazione da mia moglie nel lontano ‘88, bloccò questo entusiasmo e, per un momento, sembrò tutto finito. Quando poi, nel ‘94 volli andare a trovare parenti negli Stati Uniti, la cosa mi affascinò e mi fermai un po’ di più in quei luoghi. Andai ad abitare in un quartiere hispanico-sudamericano e li ricominciò tutto. Ci andai per quindici giorni e ci rimasi cinque anni. Anche perché, nel frattempo, avevo conosciuto Leonor artista scultrice venezuelana. Conobbi parecchi poeti ed artisti in genere ed, ovviamente, questo servì a farmi approfondire la lingua ed il pensiero ispanico, oltre che a conoscere incantevoli luoghi avendo viaggiato per il sudamerica in lungo ed in largo escluso il Brasile. Oggi, grazie a quest’avventura, parlo leggo e traduco lo spagnolo con una certa fluidità, anche se, non avendo approfondito gli studi, a volte devo aiutarmi con qualche testo di grammatica. Ma tutto sommato mi ritengo soddisfatto. Ah! come faccio a conoscere tutta questa gente ispanica? semplicissimo cara Francesca, da qualche mese posto e commento in un forum spagnolo dove ci sono poeti e scrittori di tutto quel mondo che parla questa lingua.






Il nik? altra storia.
Ho vissuto qualche mese in Andalusia alla ricerca di tutte quelle cose che avevano fatto grandi alcuni dei miei miti e, come sapete, l’Andalusia e pregna di arabo e quando qualcuno mi disse che Al Qantar significava “il ponte” la cosa mi rimase impressa e soltanto quindici anni dopo, cioè da noi, rispolverai questa immagine per farne uno pseudonimo. Il significato che assume per me rimane quello di un ponte su una eternità (le piramidi dell’avatar) costruita dall’uomo sull’amore e sul credere in qualcosa che va oltre noi. Utopia forse, ma perché non provare a crederci?
[Modificato da al_qantar 16/11/2008 01:48]
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16/11/2008 02:12
 
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Continuiamo a fare domande che leggerti mi manda in pallone... [SM=g27990]

Alla ricerca di cosa, nei tuoi viaggi?

La tua situazione poetica attuale qual e'?

Bacio

Rebbuccia [SM=g27985]
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16/11/2008 23:17
 
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Grazie Sebastiano, sei "il ponte" delle tante esperienze che hai accomulato e che onestamente, t'invidio. [SM=g28003]




"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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18/11/2008 15:15
 
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Non continua l'intervista? [SM=g27995]


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20/11/2008 00:41
 
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certo chessì e grazie a te per avermi dato l'opportunità di raccontarmi.

ciao
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21/11/2008 23:30
 
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Rebby., 16/11/2008 2.12:



Alla ricerca di cosa, nei tuoi viaggi?

La tua situazione poetica attuale qual e'?







Bene Rebby, rispondo alle tue domande.

Un giorno lessi questi versi di Garçia Lorca. “Granada era la luna/ annegata fra le edere” ed ancora:
“Granada era un capriolo rosa/ sulle banderuole”.
Non riuscii a decifrare queste immagini e pensai che fossero troppo interne all’autore per poter arrivare ad una giusta chiave di lettura. Cominciai quindi a studiare più a fondo la vita del poeta ma non arrivavo a nulla che mi soddisfacesse e pensai, fantasticando, che l’unico modo poteva essere andare li e constatare personalmente. E la cosa mi affascinò talmente tanto che circa due anni dopo, coinvolgendo il mio amico Saro, presi moto e bagagli e me ne andai alla volta di Granada. Qualche giorno dopo eravamo a Malaga, presso amici. Itinerario deciso, prima tappa Fuente Vaqueros dove sta la casa natale del poeta trasformata in un museo e li, finalmente svelai quell’enigma.
Mi sedetti su una panca da dove, dietro un recinto d’edere, si svolgeva il panorama della vicina Granada
ed immaginando fosse tarda sera, potevo vedere la luna fra quelle edere e subito sotto la città. Non fu importante quello che capii ma la sensazione di chiaro che provai, come se mi si fossero aperti gli occhi
davanti ad una diversa realtà. inoltre, Granada ha molto rosa e, vista da li, sembra una specie di gazzella che salta sulle banderuole delle case di Fuente Vaqueros. Fortissime le sensazioni che mi giunsero da quell’esperienza e dal resto della visita in quei luoghi dove la voce di Garçia Lorca sembra sentirsi ancora. Ed attraversando la Sierra Nevada, riuscii a far miei gli odori ed i sapori di quel mondo gitano estremamente emozionante per me.
Ecco , cara amica, questo aneddoto vuole essere un esempio di cosa vuol dire per me “ricerca“; capire il pensiero nel linguaggio ed il linguaggio nei luoghi. Possiamo capire Neruda al meglio, ma solo in Cile si può sentire veramente la sua voce. Ovviamente trovandomi negli Stati Uniti non mi venne difficile recarmi in quell’America di lingua spagnola. Stessa cosa accadde quando nell’intenso freddo russo (era novembre) riuscii a capire profondamente alcuni passaggi di Majakovskij e di Evtuchenko.




La situazione attuale…? pausa riflessiva e sperimentale, a parte qualche salterello con Francesca o con Roberta.
Ero fermo da otto anni e non vedevo vie d’uscita anzi, per la verità, non ci pensavo quasi più. Ma, circa sei mesi fa, più o meno, avvenne il crak e riuscii a venir fuori dal buco che mi imprigionava poeticamente.
Entrai nel mondo dei Forum, dei quali non sapevo nemmeno dell’esistenza. I primi post erano le mie ultime scritte e datate luglio 2000 ma il dialogo poetico profondo con Ormedelcaos con le sue riflessioni d’alto livello, qualche timido verso scambiato in protoduetti con Cerca.mi, le spinte di Ginevra e di Ariadipoesia, l’affetto inesauribile di Rebby e di Aurora Ageno e la mia gran voglia di “fare”… ricominciai.
Devo dire con tutta sincerità che sono soddisfatto della produzione recente come mai lo ero stato.
Rileggendomi, notavo una forma di evoluzione nel mio linguaggio che si avvicinava sempre più al mio sentire la poesia, al mio pensiero. Quel comprendermi poeta mi prendeva sempre più, al punto di lasciare che le parole emergessero da sole, non di tirarle più fuori da quella cava nell’anima. Il lasciarsi giocare dalla parola, l’abbandonarsi ai suoi suoni nei tentativi di intrappolarli in una poesia, tutte queste cose diventarono il perno su cui doveva ruotare la mia poetica e, almeno penso, qualcosa di buono devo averlo fatto, vista la partecipazione dei miei amici e per questo non smetterò mai di ringraziare Ormedelcaos, perché è da li che tutto partì. Oggi sento che non mi basta, ho necessità di nuovi linguaggi, ritmi, suoni,
quindi sperimento trifonie e ritmi tribali e ricerco anche nelle lingue forme espressive differenti o quantomeno, soddisfacenti per me. Oggi devo ringraziare poeti come ViolaCorsaro e Filodiseta per quello che trasmettono e Francesca Coppola che con i suoi agganci magnifici mi distrae dai miei esperimenti da mal di testa. Grazie
[Modificato da fil0diseta 22/11/2008 08:23]
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22/11/2008 02:04
 
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Ahhhhhh...Basty...Basty...

Un bacio d'inesauribile affetto


Rebbuccia [SM=g27998]

Leggere te e' provare brividi ...

...brividi.



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22/11/2008 08:26
 
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in lista d'attesa ci sono le seguenti domande




anumamundi, 14/11/2008 23.28:

Io ho due domande che si aggiungono alle precedenti. Non sono propriamente personali, ma ...:

3) Cosa pensi se pronuncio la parola "futuro"?

4) Hai tre desideri che possono essere esauditi immediatamente; quali vorresti che fossero?




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22/11/2008 09:35
 
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Ho letto, e sono a ringraziarti io, caro Sebastiano, per il merito che mi riconosci.
In te si legge la curiosità della vita, il percorrerne i luoghi e le sensazioni, e quello, appunto, è, secondo me, il poeta: colui che, cioè, assorbe, proprio come una spugna, le sensazioni e poi le rinvia in parole, in silenzi, in gesti, a comunicarle così come ha percepito il mondo. Le dif/ferisce da sé, le allontana scrivendole, e poi, di nuovo, è lì a riprenderle per ridisfarle a mò di altre sensazioni, allo svolgersi di altri linguaggi, che ne diano delle riproduzioni ancora più fedeli delle vecchie, aggiunte, e congiunte, a quelle nuove.

Ti auguro tante belle mete.

Walter
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22/11/2008 09:43
 
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Grazie Walter, non posso fare a meno di riconoscere i meriti di quelle persone che tanto mi hanno arricchito ed agevolato soprattutto nell'ultima parte del mio percorso; di chi mi ha voluto bene e di chi me ne vuole ancora e, credo che riconoscerlo pubblicamente sia il giusto ringraziamento.

Ti abbraccio
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28/11/2008 11:01
 
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anumamundi, 14/11/2008 23.28:

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Io ho due domande che si aggiungono alle precedenti. Non sono propriamente personali, ma ...:

3) Cosa pensi se pronuncio la parola "futuro"?

4) Hai tre desideri che possono essere esauditi immediatamente; quali vorresti che fossero?



FUTURO è una parola, per me, da pronunciare con ponderatezza e riflessione.
Non credo che oggi si possano fare progetti a lunga distanza perché le variabili che possono modificare ogni cosa sono talmente tante che sarebbe più ovvio vivere “alla giornata”.
Per quel che mi riguarda, futuro significa domani al massimo il mese prossimo e con molte riserve,
e non perche sia diventato pessimista o, peggio, depressionista, anzi!
La realtà che mi circonda, come la vedo e come la vivo io, mi sembra piena zeppa di precarietà; tutto è incredibilmente instabile e l’incoerenza domina. Uomini che sanno di donne e viceversa;
fagioli dall’incerto sapore di piselli; petroli (energia della Terra, ma proprietà private) che variano
seguendo un disegno chiaro per tanti ma che, secondo me, ha lati oscuri gestiti dai pochissimi e potenti padroni del mondo e quindi dell’umanità.
La medicina fa passi da giganti ma lo scopo non mi sembra sufficientemente nobile… cosi pure la tecnologia, soprattutto quella della comunicazione ed in particolare internet, che credo abbia un unico scopo, quello di tenere il controllo di ognuno di noi.
Il futuro? a convincermi che esiste, mi farebbe paura più del vuoto che vedo davanti a me.
E non credo di essere un visionario apocalittico, perché quando non vedo più valori ma solo speculazioni, c’è ben poco di che aspettarsi.
Mi ricordo che una volta non si processava un’intenzione, per esempio, oggi, in base ad una intenzione muoiono un milione e più di iraqueni che con le politiche demografiche non c’entrano, oppure milioni di bambini e non, che di fame ci lasciano la vita per via di una politica che vuole mantenere realtà in terzi mondi per fare la differenza. Solo un idiota spreca 300 litri di acqua al giorno sapendo che in altri luoghi qualcuno muore di sete.
Futuro? e verso dove?






Mi chiedi, amico mio, se ho tre desideri… no, non ci arrivo, mi fermo ad uno: Che i miei figli ed i miei nipotini (e quindi figli e nipotini di tutti) possano arrivare fino in fondo in una realtà diversa e più concreta della nostra, dove non ci siano tre ragazze che per gioco massacrano una suora, o dove due nervosi vicini di casa non facciano stragi, o dove Eriche ed Omar non uccidano la propria famiglia.

Ecco qual è l’unico mio desiderio. Grazie.
[Modificato da fil0diseta 28/11/2008 15:32]
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28/11/2008 16:52
 
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Grande capacità di raccontarsi, many compliments for u! [SM=g27989]

avanti siore e siori (si dice così? [SM=g27991])

sotto a chi tocca, certo sempre ad Al rispondere, ma... altre domande?

vediamo un pò fin dove si spinge la curiosità e la fantasia... [SM=g27988]




"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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28/11/2008 21:42
 
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Grazie Francesca.

Già già, vediamo un pò!
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Post: 246
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28/11/2008 22:21
 
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bene, sto leggendo con attenzione e con entusiasmo le tue risposte, poichè sono ricche di sentimento e di espressione... sono aperte all'altro come una finestra, come quel ponte che stendi tra te e l'infinito.

le mie domande sono:

di cosa è fatto quel ponte?
è una struttura di assi di legno su un crepaccio, o un saldo ponte con piloni mastodontici? in poche parole... quale è il tuo rapporto con l'aldilà?


la tua capacità di relazionarti agli altri è evidente. è bellissimo vederti duettare con Francesca, ad esempio, ma allo stesso modo è splendido duettare con te, così come leggerti... trasmetti serenità ed armonia. cosa cerchi, invece, negli altri? cosa ti aspetti dal rapporto che con loro instauri?


invadente?... banale?... [SM=g27990]

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
robertadaquino.wordpress.com



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Post: 344
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28/11/2008 23:22
 
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Belle domande Roby tuttaltro che banali e assolutamente non invadenti.
Ti risponderò volentieri. Questo è un argomento molto interessante per me. A presto

Sebastiano
30/11/2008 22:30
 
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Grazie a te Sebastiano, per aver risposto.
Le mie domande erano ovviamente collegate l'una all'altra e tu ne hai afferrato il senso.
Non possono esserci desideri se non si ha la prospettiva di futuro.
Dunque l'unico desiderio da esprimere è: avere un futuro.

Grazie ancora.


[SM=g28002]
[Modificato da anumamundi 30/11/2008 22:34]
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