XIII

E' sempre così, mi si termina l'inchiostro sul più bello. E' come se al pittore terminasse il verde per gli occhi o le tonalità si smorzassero dentro un acquitrino fosforescente. Mi manca il fiato per la notte e le narici si dilatano per inalare quel poco che mi resta. Lo so, se alle cinque del mattino aggiungo le 23 non ottengo le ventotto, ma solo una notte insonne soffocata nel resoconto dei silenzi e le certezza di un nuovo idioma fatto di se, di ma e di però.
Avevo voglia di sole, ma sbaglio sempre orario e mi decido a notte fonda quando sorge dall'altra parte del mondo. Dovrei riscoprire l'Australia, anche se canguro lo sono sempre stato e qualcuno lo ha deciso per me.
Faccio i bagagli? richiedo la firma? il nullaosta? Mi rimpatriano: sono abusivo e senza permesso di soggiorno.

Chissà perché la storia non inventa mai nulla.