|
05/07/2009 15:45 | |
Barcode
Al Barcode entriamo già vulnerati
dal gelo e dal sale, in una stiva
arancione, portofranco prima che
il sonno derubi l'anima sotto al maglione.
C'e' un afrore da marinaio
tra le pinte e il luppolo caldo
impastato nelle bocche. Tu
hai lo sguardo che racchiude destini,
isole lontane, all'altro capo del cuore.
Poi c'e' Franck, una mappa d'oro
navigata tra le dure rughe e
il ghiaccio degli occhi spenti,
lacrimevoli da vecchio bambino.
" I like you", la poesia di una mano
flebile sulle pedine della scacchiera,
un libro stanco, l'allumato posacenere,
e la morbida pittrice dal morbido fianco,
anfora da ancorare con le dita
per attingere alla dolcezza di un mare
scalzo, tenace sandalo,
di là dalle case.
Forse solo lui non si spezza
al biliardo delle partenze,
ci tiene in scacco nel panno
di gabbiani sabbie e scogliere
mentre ti stringo al braccio
in un affetto feroce che
risale le ere, crudele.
Siamo superstiti pronti ad altro naufragio
tra le onde da cui nessuno ci puo' trattenere. |
|