| | | | Post: 778 | Amministratore forum | | OFFLINE |
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08/11/2008 09:20 | |
Cert’amore, cos'altro se non cert’amore se il non sentirti "smetterà d’amarti, oh Autunno", fosse utile adesso smetterei adesso ma rimarrebbe un subito deforme come la pianticella che va cercando luce al vuoto e solo vuoto amore mio nel “basta così, siamo arrivati” non riesco a immaginarmi amore mio e serve tanta voce serve la mia voce di un autunno in viola ed aspersori a benedire i boschi sembra novembre
novembre dei bottoni sulle dita a forchettate di neve da stringere coi pugni e il venir fuori sangue dalle nebbie
[Modificato da fil0diseta 23/01/2009 16:44]
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________ Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud) |
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08/11/2008 10:37 | |
che toglie il fiato e commuove...
bravissima e lo dico col cuore...
Anna
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08/11/2008 12:00 | |
apassoleggero, 08/11/2008 10.37:
che toglie il fiato e commuove...
bravissima e lo dico col cuore...
Anna
quoto... se si può!
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08/11/2008 13:16 | |
è talmente fluida che non ci si accorge della coltellata, triste, rassegnata, piange e dispera in ogni verso. E' poesia...
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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08/11/2008 14:54 | |
Qui siamo a livelli davvero inusuali.
Innanzitutto devo dire che in questo testo ritrovo lo stile dei grandi autori e non temo smentite da parte di chicchessia, sia esso appartenente a questo forum o un semplice passante che si fermasse qui per caso.
Ci sono gli elementi classici di una struggente poesia d’amore senza che questo induca mai nel banale o in qualsivoglia espressione scontata.
E’ il ricorso alla metafora elegante, ma nello stesso tempo estremamente semplice che la rende ricercata nello stile e nella esposizione. Mai ricorsiva se non in quell’amore ripetuto quasi come una invocazione, una strenua ricerca di una pace interiore.
Trovo una infinita passione nei versi:
nel “basta così, siamo arrivati”
non riesco a immaginarmi amore mio
il ricorso ad una spaziatura e ad una “indentatura”, non usuale nell’autrice, mi induce a pensare ad una sorta di testo nel testo, come una poesia che si possa estrapolare dal contesto colma di ulteriori significati da cogliere.
Ed infatti due diversi stili si possono evidenziare, l’uno più fluido, immediato, dai contorni netti e dal significato immediatamente fruibile. L’altro più introspettivo; quasi un dialogo con sé stessa che necessità di tempi più lunghi per afferrarne il senso. Anche ad una attenta ed approfondita lettura non si è mai certi di averne afferrato l’essenza fino in fondo.
Mi ha colpito molto questo testo. Come al solito ho tentato una mia interpretazione (che non riporto) ho provato a leggerci qualcosa, ma la mia interpretazione è abbastanza personale e non sarei nemmeno certo di riuscire ad esprimerla.
Resta il fatto che, per me, questo testo è uno dei rari esempi che riesce a far comprendere cosa significhi davvero fare poesia .
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13/11/2008 10:11 | |
Nulla da aggiungere se non grazie Filodiseta per questa lettura.
ti abbraccio |
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13/11/2008 18:51 | |
Grazie a tutti.
Antonio, gradirei che però almeno tentassi a riportare la tua interpretazione. _______________________________
Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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14/02/2017 10:27 | |
(... e Antonio non tornò)
con questa vecchissima cosa, auguro a tutti gli amici del Forum
Buon S. Valentino
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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14/02/2017 14:37 | |
Bellissima poesia e ben commentata!!!!
Grazie Miss, auguri di San Valentino anche a lei!
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14/02/2017 17:45 | |
Daniela, tesoro mio, quanto mi sarebbe piaciuto abitare più vicino a te, trascorrere insieme del tempo vero, condividere le nostre passioni e lasciarmi affascinare dalla tua creatività col shabby chic
Peccato davvero, ma allo stesso tempo ringrazio chi ci ha fatto conoscere.
Tanti auguri a te, alla nostra amicizia, così reale e concreta, perché ci ha fatto avvicinare, discutere perfino litigare e allontanare ma poi ritrovare, e quando questo accade poi è per sempre.
♡♡♡
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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15/02/2017 00:19 | |
Francesca, mi sono commossa non appena ho letto. sì, c'è stato un lungo percorso comune. eravamo un bel gruppo unito che resisteva e condivideva il piacere di stare e scrivere insieme. la ciclicità di abbandoni e ritorni, purtroppo ha disperso parecchie di quelle persone... e mi dispiace moltissimo.
però tu e io abbiamo scoperto di volerci un bene speciale che è andato oltre e non si perde. anzi diventa indispensabile. benedetta davvero la persona che ci ha fatte conoscere
a proposito di quello che dici, di pensare di poter essere vicine, di trascorrere un po' di tempo assieme, ti devo confessare che ogni luglio, quando parto per la collina, penso a te e a come sarebbe bello averti ospite da me per qualche giorno. e questo lo penso solo riferito a te. si vede che sento il tuo stesso bisogno di averti un po' vicina.
adesso batta sennò pango
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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15/02/2017 00:21 | |
due venti, 14/02/2017 14.37:
Bellissima poesia e ben commentata!!!!
Grazie Miss, auguri di San Valentino anche a lei!
grazie due venti, sei molto gentile "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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15/02/2017 10:13 | |
Cert’amore, cos'altro se
non cert’amore
bè, lo sai che non m’arrendo se leggo qualcosa che mi appassiona e mi stimola. E questa tua mi è piaciuta subito. È quella pianticella che me l’ha fatta piacere. Ce ne sono, eccome. Una la mostravo a mia figlia, un fiorellino giallo di trifoglio capace di allungare lo stelo senza limite se si trova a nascere in un cespuglio. Pur di raggiungere la luce è capace di attraversare un groviglio di rami e spine. La sua possibilità di vita è in alto, la vede, ne sente il calore. Se rimanesse nascosta nessuna farfallina si avvicinerebbe e sarebbe condannata a vivere la sua breve esistenza nel respiro dell’ humus, rimanendone soffocata come in prigione. Nella tua si espone al vuoto per come lo esprime la poesia: “solo vuoto amore mio”. E qui, penso, non ci sia invocazione ma proprio amore del poeta che non riesce a vedersi in questa mancanza di luce. È dunque il momento in cui la certezza s’incrina. Ferendosi viene fuori una voce che ne prediceva la fine.
….se il non sentirti
"smetterà d’amarti, oh Autunno",
Se l’avesse ascoltata sarebbe stato un bene? l’amore avrebbe finito per deformarsi e rovinare anzitempo, come la piantina che invece della luce incontra il vuoto. Ma la certezza in amore è in un momento successivo, non in una scommessa iniziale di massimo fulgore, facile da sostenere. Che “cert’amore” diventi “non cert’amore “ è nell’ordine delle cose ma non per questo è destinato a finire. Cert’amore serve a sostenere questo momento se è all’altezza del suo significato di fusione profonda-quello che è espresso dal poeta con “amore mio”- impossibile da risolvere ma capace di alimentarsi con i novembre dei bottoni sulle dita a forchettate. Ehi, che splendida immagine, almeno per come mi giunge, per delle mani fatte a pezzi dal compito immane a cui sono chiamate.
Penso al minimo respiro di Novembre, capace di mantenere in vita una quercia ed alla sacralità degli algoritmi naturali che assicurano gemme a marzo lavorando nell’inverno a stringere neve coi pugni e a tirar fuori sangue dalle nebbie.
Non mi è facile commentare poesie d’amore, come non mi è facile scriverne.
Difficile sempre aggiungere qualcosa alla profondità dell’affetto pasoliniano.
In ogni amore c'è una fusione tra la persona che si ama
e qualcun altro: ma ciò è naturale. Nell'affetto
ciò sembra invece così innaturale:
la fusione avviene a tali profondità
che non è possibile darne spiegazioni, trarne motivi
per congratularsi, comunque essa sia, della propria sorte.
[tratto da “Un affetto e la vita” di P.P. Pasolini in “Transumanar e organizzar (1971) ]
Qui se ne sente la vicinanza, quella forza irrisolvibile e ostinata che costituisce l’ albero nelle radici, ferite e abbottonate ma capaci di scavare nel buio pur di assicurare la vita e la sopravvivenza.
Ho tentato. Ciao
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15/02/2017 15:36 | |
qui, da parte mia c'è commozione dentro la commozione. per tutto la passione che ci hai messo nella lettura e per la citazione di Pasolini. cheddire Franco. sei unico. non hai solo tentato. mi hai svelato tanto di questo mio pezzo. e sei entrato nelle mie parole portanto a galla delle mie sacrosante verità
"Penso al minimo respiro di Novembre, capace di mantenere in vita una quercia ed alla sacralità degli algoritmi naturali che assicurano gemme a marzo lavorando nell’inverno a stringere neve coi pugni e a tirar fuori sangue dalle nebbie."
GRAZIE "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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17/02/2017 10:52 | |
Mi ricorda una musica che amo ascoltare proprio in febbraio. Una questione di mesi e stagioni, anche la mia. È febbraio, ma io sento l'autunno. Un po' complicato, ma è così!! Bellissima!!!!!!
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