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08/02/2017 00:36 | |
Un coro d’angeli s’affaccia da un finestrino
ripete: il peccato…il peccato…il peccato
è l’aquila dei tre guai, moribonda sull’asfalto
clakson e trombe del cielo e di fronte
un ridotto di slip, un cinturino sul culo
Ah il nero avanza come Odino tra valchirie
il nero magnaccia del cassonetto e degli stadi vuoti
-Tu non sai le galassie
Tu non hai mai visto ruotare stelle
il negozio si apre al tramonto
e qui piove fuoco dal cielo
l’atmosfera riscalda il cuore degli ippocastani
fa felice l’idea di appartenere alla stessa pianta
uomini alberi nello stesso inverno
gli stessi rami secchi
il grano nell’attesa ed il freddo di radice
Il fuoco purifica la notte
fiorisce il sorriso forzato e qui tutto è firmamento
le macchine ferme hanno pneumatici di ghiaccio siderale
e le donne sono astri emergenti da una nube d’idrogeno
La nascita della matematica è in un’unghia scarlatta
semplice come l’intenzione sull’indice di un cliente
Nascono individui con la faccia di vitello
e bisogna adorarli abituare i piccoli minotauri a crescere nelle latrine
nei cartoni, nelle banche, nelle strade
la prostituzione è moneta universale, sai?
Questo i magnaccia lo sanno
la stessa verità della materia oscura
che muove la galassia e i ratti sui fari
Tutto è pronto al fischio d’inizio dunque
sia posta energia in uno scatto di centravanti
l’idea nel centrocampista
Sia fatta luce nello stadio, finalmente.
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08/02/2017 01:04 | |
ti avrei avvisato a breve che tutto qui si stava rimettendo in moto. molto bene... lo hai fiutato
ben ritrovato su Calliope, Franco
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________ Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud) |
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10/02/2017 10:55 | |
Qui io mi crogiolo. Trovo raramente una scrittura che mi rapisce così. Ma non so bene commentare. Mi aspetterei di leggere i vostri commenti.
Da parte mia, COMPLIMENTI!!!!!!! |
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10/02/2017 22:46 | |
due venti, 10/02/2017 10.55:
Qui io mi crogiolo. Trovo raramente una scrittura che mi rapisce così. Ma non so bene commentare. Mi aspetterei di leggere i vostri commenti.
Da parte mia, COMPLIMENTI!!!!!!!
non è difficile commentare. Si parte dall’atteggiamento che vorresti nei confronti di una tua poesia. Bè, già lo sai che stiamo parlando di qualcosa che fiorisce dalla tua anima. Chiunque si mette in contatto con te deve tener conto di questo fatto fondamentale. Se scrivi soltanto per diletto o passatempo o noia, non si pone il problema ma se lo fai per necessità interiore devi pensare ad una piantina di margherita che sta entrando nel gioco del tempo. Qualcuno ha messo un seme in un anfratto e lei (lei è la signora VITA) spinge dall’interno per nascere. Chi ti dice queste cose sa per esperienza che entrare in una poesia con i piedi o di traverso è come voler nascere dall’ombelico.
Mai mancare di rispetto ad un poeta, dunque, l’hai perso per sempre, anche se ti sei dato grandi pacche sulle spalle con lui per anni e ci sono stati proclami di amicizia eterna. Detto questo la cosa è semplice. E’ ciò che ti rimane in mente a procurarti emozione e piacere, insieme al ritmo, alla musica che passa inosservata mentre leggi. Difficile descrivere il ritmo se la poesia non obbedisce alla metrica canonica che conosci, più facile cercare di individuare i nuclei essenziali su cui è imperniata l’opera. Ma ci vuole una gran voglia di farlo e detto tra noi anche un po’ di pazienza e tempo. Non sempre si ha questo tutto assieme, ma se si riesce a cucire il puzzle di sopra, ti assicuro che c’è un gran piacere nel risultato, che sia o non sia aderente al pezzo da commentare. L’arricchimento è sicuro, il profitto è alla portata di mano.
Perché lasciare questa ricchezza in mano a pochi critici che la fanno da padrone su tutto?
Ecco, per esempio ti posso indicare nella mia il fatto fondamentale di essermi trovato ad attraversare di notte il piazzale antistante lo stadio della mia città. Ti lascio immaginare cosa fossero i fuochi e che cosa intendo per universo. Cosa infine ho pensato concentrarsi nel calcio d’inizio. Parlo in metafore, ma non è poi così scontato che la degradazione fosse già presente all'inizio dei tempi quando tutto era in potenza ed assolutamente ordinato nella testa del creatore. Poi, se uno vuole si può inoltrare nelle trasformazioni, non quelle indicate da qualunque manuale di chimica nucleare, ma nella qualità umana, come e perché la mercificazione emerga dalla materia scura che fa inquietante la notte.
comunque sia grazie del commento e benvenuto
ciao franco
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11/02/2017 01:23 | |
cripaf, 08/02/2017 00.36:
Un coro d’angeli s’affaccia da un finestrino
ripete: il peccato…il peccato…il peccato
è l’aquila dei tre guai, moribonda sull’asfalto
clakson e trombe del cielo e di fronte
un ridotto di slip, un cinturino sul culo
Ah il nero avanza come Odino tra valchirie
il nero magnaccia del cassonetto e degli stadi vuoti
-Tu non sai le galassie
Tu non hai mai visto ruotare stelle
il negozio si apre al tramonto
e qui piove fuoco dal cielo
l’atmosfera riscalda il cuore degli ippocastani
fa felice l’idea di appartenere alla stessa pianta
uomini alberi nello stesso inverno
gli stessi rami secchi
il grano nell’attesa ed il freddo di radice
Il fuoco purifica la notte
Bellissima, mi piacerebbe provare a scrivere la mia personale interpretazione, alcuni versi sono per me, magici, belli perché li sento molto miei, però adesso non riesco a scriverti altro... Però piacere di averti letto Franco, alla prossima
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11/02/2017 15:25 | |
Caro Cripaf/Franco, grazie per tutto ciò che hai scritto. Per me è molto prezioso. Non sai quanto. Ma ancor più prezioso è il tuo cuore. L'amore per la poesia che regali e quello immenso che restituisci alla poesia degli altri. Per me, un esempio grande. Grande!!!! |
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12/02/2017 22:57 | |
Difficile commentare dopo le parole che tu stesso hai scritto in risposta a due venti. Posso solo dire che è così, che sento e concordo con ogni parola che hai detto.
E anche se per mia natura e stile mi verrebbe da asciugare qualcosa nel tuo testo, alla fine penso che il mio modo può serenamente farsi da parte. Ho letto una poesia. E di questo ti sono grata.
A presto, Franco. E grazie
e. |
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12/02/2017 23:28 | |
"...Chi ti dice queste cose sa per esperienza che entrare in una poesia con i piedi o di traverso è come voler nascere dall’ombelico.
Mai mancare di rispetto ad un poeta, dunque, l’hai perso per sempre, anche se ti sei dato grandi pacche sulle spalle con lui per anni e ci sono stati proclami di amicizia eterna. Detto questo la cosa è semplice. E’ ciò che ti rimane in mente a procurarti emozione e piacere, insieme al ritmo, alla musica che passa inosservata mentre leggi. Difficile descrivere il ritmo se la poesia non obbedisce alla metrica canonica che conosci, più facile cercare di individuare i nuclei essenziali su cui è imperniata l’opera. Ma ci vuole una gran voglia di farlo e detto tra noi anche un po’ di pazienza e tempo. Non sempre si ha questo tutto assieme, ma se si riesce a cucire il puzzle di sopra, ti assicuro che c’è un gran piacere nel risultato, che sia o non sia aderente al pezzo da commentare. L’arricchimento è sicuro, il profitto è alla portata di mano.
..."
Poesia e commento. Belli, per me bellissimi. Ciao Franco, rileggo e nuovamente un qualcosa del tutto mi cattura... Provo emozioni simili, tu le hai espresse, scritte e abilmente miscelate, mi sono sentito avvolto in un aroma familiare. Ci tengo, ho riportato solo una piccola parte del tuo scritto che mi ha particolarmente colpito. Grazie e buona serata, buona notte, e comunque alla prossima. |
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