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13/07/2020 12:42 | |
Dormivamo in tre in una stanza
io, la sorella piccola e la nonna.
Avremmo poi imparato a leggere di nascosto
con una madonnina fosforescente sotto le coperte.
Ma prima... prima ancora del leggere
quando sfuggire voleva dire vivere
avevo la mia uscita d’emergenza
di fronte al letto, sopra la vecchia Singer.
Era un quadro di Bruges una foto incorniciata
ma non tanto da impedirmi di entrare
volare sopra i tetti delle case
sui ponti e sulle torri
e sui canali.
A ripensarci, son stata fortunata
poteva essere una foto di Riccione ad agosto
non sarei qui né scriverei poesie.
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13/07/2020 16:15 | |
ho l'impressione che ci sia qualcosa da sistemare, soprattutto nella seconda e nell'ultima strofa. ma non voglio pensarci adesso. tornerò al prossimo giro.
in questo tuo scritto trovo il succo di quello che scriverò come risposta a Markk, che commenta un mio verso. ma forse il legame è fragile, non so. poi leggerai la replica. in sintesi è sui vincoli ai quali ci costringe (in questo caso ci regala) la vita, tanto da subordinare a essi quello che siamo. e senza quelli non saremmo quello che siamo. non farci caso. oggi mi gira tutto a vuoto "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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13/07/2020 18:17 | |
Grazie, sono d'accordo che è da sistemare, povera poesia l'ho fatta
uscire con i bigodini e i batuffoli di cotone fra le dita dei piedi .
Bisognerà farle un bel po' di ritocchi, ora lasciamo asciugare lo
smalto e poi ci torneremo su.
L'importante è che ci sia "la ciccia", ma quella mi sembra che ci
sia.
A dopo |
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15/07/2020 07:30 | |
Falkenna, 13/07/2020 18:17:
con i bigodini e i batuffoli di cotone fra le dita dei piedi .
ora lasciamo asciugare lo smalto
questo tuo quadretto pittoresco (lo trovo pittoresco perché io, mai bigodini e mai batuffoli ), mi ha fatto tornare in mente una signora che scriveva scioltamente, e pittorescamente di poesia in uno dei blog più prestigiosi, ai tempi. il suo pseudonimo era "parolaia". c'era qualcosa, soprattutto nei suoi commenti, che mi affascinava. questa tipa, a distanza di qualche tempo, si rivelò uomo. la cosa mi sorprese solo a metà...
lui è Malos Mannaja
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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15/07/2020 09:16 | |
Sì, certi aspetti della femminilità a volte
diventano delle macchiette, delle gag o dei luoghi comuni. Ed io
(che ti posso rassicurare sull'autenticità dei miei due cromosomi
X) spesso enfatizzo quei luoghi comuni per prenderli in giro.
Sarà perché sono orgogliosa di saper usare un trapano, di saper
accendere il motore a due tempi del decespugliatore (anche se
smadonnando), e di fare il rabbocco dell'olio alla macchina.
E invece odio visceralmente ogni tipo di centrino o merletto,
preferirei farmi sgozzare piuttosto che parlare di ricette con le
altre donne ad una cena fra colleghi, e da tempo ho rinunciato
allo smalto alle dita dei piedi perché inevitabilmente il risultato
era quello che chiamo "budino di smalto" ovvero una mappazza
raggrumata di colore più o meno rossastro.
Perché ti sto dicendo queste cose? Perché hai accennato al discorso
sulla femminilità, e sui suoi imitatori.
Secondo me è difficile capire chi c'è al di là del vetro. Però
questo è il bello del virtuale, lasciare spazio alla fantasia.
Rifarsi agli stereotipi è limitante, cercare di ricomporre il
puzzle di ciò che ognuno dice di sé è quasi impossibile, per
fortuna non siamo dei profiler, siamo poeti, vivaddio.
Ciao, un sorriso a tutti
[Modificato da Falkenna 15/07/2020 09:40] |
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15/07/2020 11:30 | |
Dormivamo in tre nella stanzetta
due sorelline e una nonna metà angelo custode
l’altra metà custode e basta.
Avremmo poi imparato a leggere di nascosto
con una madonnina fosforescente sotto le coperte.
Ma ancora prima di imparare a leggere
imparavamo a evadere per vivere
io me ne andavo a spasso dentro a un quadro
una Bruges di carta appesa al muro
sopra la Singer che conservo ancora.
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15/07/2020 13:10 | |
Era un quadro di Bruges una foto incorniciata
ma non tanto da impedirmi
di volare sopra i tetti
sui ponti sulle torri
e sui canali.
A ripensarci, son stata fortunata
poteva essere una foto di Riccione
ad agosto, tutti in fila
Ciao |
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15/07/2020 13:25 | |
Re: L'ho "asciugata" molto Falkenna, 15/07/2020 11:30:
Dormivamo in tre nella stanzetta
due sorelline e una nonna metà angelo custode
l’altra metà custode e basta.
Avremmo poi imparato a leggere di nascosto
con una madonnina fosforescente sotto le coperte.
Ma ancora prima di imparare a leggere
imparavamo a evadere per vivere
io me ne andavo a spasso dentro a un quadro
una Bruges di carta appesa al muro
sopra la Singer che conservo ancora.
A ripensarci, sono stata fortunata
poteva essere una foto di Riccione
ad agosto, tutti in fila.
proviamo a metterci la strofa finale di Pino ?
[Modificato da fabella 15/07/2020 13:25] "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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15/07/2020 13:59 | |
Re: Re: L'ho "asciugata" molto fabella, 15/07/2020 13:25:
proviamo a metterci la strofa finale di Pino ?
Aggiudicato!!!!!
Grazie Fabella, grazie Pino
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15/07/2020 14:03 | |
Chi ha mai parlato d'infanzia felice (remastered and remixed)
Dormivamo in tre nella stanzetta
due sorelline e una nonna metà angelo custode
l’altra metà custode e basta.
Avremmo poi imparato a leggere di nascosto
con una madonnina fosforescente sotto le coperte.
Ma ancora prima di imparare a leggere
imparavamo a evadere per vivere
io me ne andavo a spasso dentro a un quadro
una Bruges di carta appesa al muro
sopra la Singer che conservo ancora.
A ripensarci, sono stata fortunata
poteva essere una foto di Riccione
ad agosto, tutti in fila.
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