Lungometraggio

si avviluppa il velo candido all'altare
la sposa lo incorona, dipinto
sull'attaccatura dei capelli
taglia un oblò sul tessuto da indossare
in particolare ha un laccio alla caviglia
che accende prigioni per un lungometraggio

cade la sposa all'altare
quasi assassinata
col bambino in grembo
tumefatti gli occhi
uno spiraglio di respiro
da una fessura si vede
amputare il figlio

(tutta copiata da Tarantino)

Finto è l'altare e nasconde un passaggio

scende la sposa, la scala è di granito

sarà guida al ritorno il bianco velo


sale la notte l'orsa maggiore è in cielo

l'amante non verrà, la lama lo ha finito

lassù in alto la sposa penzola dal velo.


(ma quanto siamo allegri, ragazzi)


🌿

La sposa è bionda, bello e moro è il marito

(un asteroide oscura l’orizzonte stranito)

la sposa giace nuda insieme allo stalliere

(l’asteroide impazzito sul mondo vuol cadere)

è la fine di tutto, non resta che aspettare

uniti in un abbraccio che nulla può spezzare.



(a me piace Lars Von Trier )

🌿

Grazie per avere scritto sull'onda della mia breve poesia. Siete molto brave.

fu la rosa dei venti a spogliare la sposa
arrotolò le lenzuola come trecce
e la planò sul lago col suo sposo
al largo sventagliati, volanti più alti
della migrazione delle oche. lui aggrinzito
come le dune dopo una tempesta di vento
lei vellutata pari l'aria smerigliata dalla sabbia

Thello, tu non sei meno bravo, non sei certo nato ieri, in poesia!

(soprattutto per uno che firma con la croce)

🌿

Grazie Falkenna, sei molto gentile. La firma a croce è perché ci tengo al mio anonimato. In tempo di social, mi sento molto asocial.

Buona Notte.

La sposa annegata nel canale
diventa fantasma, si spolpa le mani
le stringe al suo sposo
cadono le falangi, perde la mandibola
diventa cenere

non è una poesia proprio breve, ma attinente, credo di non averla mai pubblicata da alcuna parte 😅


la sposa

accede come a un precipizio di frutti rossi
all’orlo della bocca, combinando il suo lacrimare
ai fiori dei santi affiancati, specchiati, uno a uno
nella piega del sudore, la goccia indurita sul muro

l’odore dei ceri prende la forma
di un calco sull’inginocchiatoio

una riga di sole è il bacio che raccoglie la sposa
in bianco virginale, come un gioco di rame sul lenzuolo
come la macchia, mai spersa dentro le sue nudità

tra le rose il suo giglio secondario