Francesca Coppola
giovedì 28 novembre 2013 12:41
sta nel tuo invito ad aprirmi il mio senso di appartenenza
perché dire ciò che penso scriverebbe varchi senza fuoco
crederebbe a pozzi ricchi di acacie
tu che vorresti apprendere dalla leggenda delle sirenette
fra un ne è valsa la pena e la più misera delle vendette
noi siamo gente che parla sulla musica invece di calare i toni
come camminatori di milwaukee nati da un nomignolo divertito
abituati al senso del sacro che spinge il profano all’idea di cremare
i santi, convivere col vomito di un vulcano fermo alle tempie
il punto sta nel non crescere o nell’essere cresciuto in fretta
e quella macchia senza colore ostacola la visione, ferma
alla decisione di tenere o no un crocefisso, tirare via trecce
da un ballatoio sbagliato, raccogliere giocattoli da un fondale
mai perplesso, esiliare l’unione da ogni causa giusta
l’essenziale _caro cuore_ è fra i segnalibri fatti di carne ed olio
latente agli angoli piegati dell’anima, la mia anima e quella
di un popolo intento a scarabocchiare temi senza più storie
da raccontare