fabella
domenica 22 marzo 2020 08:12
*
e mise scarpe silenziose
ché nel vuoto non ci fosse l’eco
appese ai sassi un piccolo camino
ché nel fuoco potesse
vedere il tramonto, e aprì la casa
al cielo, ché le nubi
entrassero come lingue nel mare
visse così la notte
per nascondere al suo amore
l’ovunque, il sempre
la ringhiera arrampicata
a more, a bacche, e il senza
di cucina e caffè
poi lo inventò, nel letto bianco
accanto, coperto di non esserci
di sogno, inventò di toccarlo piano
e profumar di casa tutti i suoi vestiti
da ANGELS- voila (nov.2007, 30)
Versolibero
giovedì 26 marzo 2020 12:01
Che bella!
(Viene proprio da dire che è bella, sì).
Ciao Daniela 😘
Francesca Coppola
sabato 25 aprile 2020 14:23
mi mette tristezza. Non so il reale motivo, sembra tutto un -se fosse- e di certo non è. Sembra quando guardi il cielo e ti immagini la forma delle nuvole.
fabella
domenica 26 aprile 2020 07:37
Francesca, grazie! hai colto perfettamente l'irrealizzabile della presenza di un luogo e di una persona. il pezzo è vecchissimo, ma delle cose che racconta, non è cambiato nulla
ringrazio anche Rosanna