# 4 della stanza vuota

al_qantar
mercoledì 8 maggio 2013 18:06

sembra che si cerchino parole per impressionare i muri
sembra che si voglia dare tono al silenzio chiuso nelle casse
dell’antico senso del discutere ogni cosa lontana dalla perfezione

certi giorni hanno tracciato vette come rampe per un lancio
verso cieli amaranto dove ruotano boccagli salvavita
altri, abissi senza strisce gialle attorno al bordo

cosa c’è per cena
niente ripieno di menzogne e un po’ di zafferano



fabella
mercoledì 8 maggio 2013 18:21
questa potrebbe partecipare a quel concorso si VDB che ha segnalato Margherita su fb

la tua poesia, rispetto a quello che abbiamo detto l'ultima volta che ci siamo sentiti, si sta muovendo... accidenti, eccome [SM=g8265]
al_qantar
mercoledì 8 maggio 2013 18:24


Si ho letto di quel concorso e, se lo dici tu, potrei farci un pensierino, ma sai come la penso sui concorsi, sono troppo complottista e pigro!

Comunque ci penserò.

Grazie per ricordarmi sempre i "movimenti"


@@@@@@@@@@

fabella
mercoledì 8 maggio 2013 18:27

la prima e la terza strofa sarebbero perfette. la seconda meno, ma il linguaggio è in tuo possesso... e da tempo per quel genere di scrittura richiesto


vaaaaaaaaaaaaaaaado [SM=g2834784]
al_qantar
mercoledì 8 maggio 2013 18:30



dimmi della debolezza della seconda strofa...
dove incolla o disperde?


fabella
mercoledì 8 maggio 2013 19:49
Re:
al_qantar, 08/05/2013 18:30:




dimmi della debolezza della seconda strofa...
dove incolla o disperde?






intendevo dire che la seconda strofa si allontana da quello che richiede il concorso. nessuna debolezza all'interno della tua poesia, presa a sé

[SM=g8335]
al_qantar
giovedì 9 maggio 2013 15:10


ah beh...!


Ma rimane il fatto che non so se ho il numero di testi che richiedono (da 5 a 10).

Forse, sullo stesso tipo di linguaggio c'è qualcosa in "Percezioni e paesaggi" per es.: Sono stato a Mosca, ricordi?


Sono stato a Mosca ed era freddo

Come voi, anch’io curiosavo tra le gemme espressione di un tempo
o da sotto le cupole di questi santi amati a metà
ma c’era un profumo di ampio, di lontano
di vero, perché sofferto, perché a lungo emanato e mai respirato
che insinuava l’importanza del vivere, il ruolo!

Sono stato a Mosca,
a partire da Tallinn dove il blu è altra cosa
dove sul treno
l’uomo magro porta il tè sul vassoio d’argento…ed un violino nell’aria…
e mille cartoline correvano la fuori, duemila sogni, tremila desideri
E il profumo, ancora, di una spezia che sta nel cuore di quei russi
in quelle donne color Matisse, in quel bianco che non è solo neve

A Mosca sono stato ed era forte il senso di Cechov
la smania di Esenin, il dolore di Lila; giravano tra le insegne
di Armani e le birre giovani di Nikol’skaya ulitsa
o tra le ambre della Neva. Era freddo
e una fiamma d’arsenico mi serrava la gola
quando sono stato a Mosca



fabella
giovedì 9 maggio 2013 15:29
Re:
al_qantar, 09/05/2013 15:10:



ah bhe...!


Ma rimane il fatto che non so se ho il numero di testi che richiedono (da 5 a 10).

Forse, sullo stesso tipo di linguaggio c'è qualcosa in "Percezioni e paesaggi" per es.: Sono stato a Mosca, ricordi?


Sono stato a Mosca ed era freddo

Come voi, anch’io curiosavo tra le gemme espressione di un tempo
o da sotto le cupole di questi santi amati a metà
ma c’era un profumo di ampio, di lontano
di vero, perché sofferto, perché a lungo emanato e mai respirato
che insinuava l’importanza del vivere, il ruolo!

Sono stato a Mosca,
a partire da Tallinn dove il blu è altra cosa
dove sul treno
l’uomo magro porta il tè sul vassoio d’argento…ed un violino nell’aria…
e mille cartoline correvano fuori, duemila sogni, tremila desideri
E il profumo, ancora, di una spezia che sta nel cuore di quei russi
in quelle donne color Matisse, in quel bianco che non è solo neve

A Mosca sono stato ed era forte il senso di Cechov
la smania di Esenin, il dolore di Lila; giravano tra le insegne
di Armani e le birre giovani di Nikol’skaya ulitsa
o tra le ambre della Neva. Era freddo
e una fiamma d’arsenico mi serrava la gola
quando sono stato a Mosca







essì che ricordo... è bellissima


qui manterrei la sintassi più naturale:

dove il blu è un'altra cosa

il cambio di tempo tra l'uomo che porta il tè e le cartoline che correvano è troppo serrato e mi sembra possa essere fraiteso... forse lasciando uno spazio???

al_qantar
giovedì 9 maggio 2013 16:23

dunque vediamo, tu dici di allargare e naturalizzare ancora...


Sono stato a Mosca ed era freddo

Come voi, anch’io curiosavo tra le gemme espressione di un tempo
o da sotto le cupole di questi santi amati a metà
ma c’era un profumo di ampio, di lontano
di vero, perché sofferto, perché a lungo emanato e mai respirato
che insinuava l’importanza del vivere, il ruolo!

Sono stato a Mosca,
a partire da Tallinn dove il blu è un'altra cosa
dove sul treno
l’uomo magro porta il tè sul vassoio d’argento…ed un violino nell’aria…

e mille cartoline correvano là fuori, duemila sogni, tremila desideri
E il profumo, ancora, di una spezia che sta nel cuore di quei russi
in quelle donne color Matisse, in quel bianco che non è solo neve

A Mosca sono stato ed era forte il senso di Cechov
la smania di Esenin, il dolore di Lila; giravano tra le insegne
di Armani e le birre giovani di Nikol’skaya ulitsa
o tra le ambre della Neva. Era freddo
e una fiamma d’arsenico mi serrava la gola
quando sono stato a Mosca




fabella
venerdì 10 maggio 2013 00:34

sto rileggendo, ed è proprio bella. è l'ora giusta per rileggere e meditare

[SM=g2834784]

al_qantar
venerdì 10 maggio 2013 15:49
fabella
venerdì 10 maggio 2013 18:28
al_qantar, 10/05/2013 15:49:





è bella, ma aspetta che focalizzo le cose che ti devo dire... anche i ragazzi di noto. se la posti ti mostro quello che modificherei

[SM=g2843110]
al_qantar
venerdì 10 maggio 2013 18:45


Adesso devo andare, la posterò più tardi, ma so già. più o meno che hai da dire parecchio su tutte quelle preposizioni.... [SM=g7535]

a dopo!


Rieccomi!

i ragazzi di Noto


i ragazzi di Noto sono prospettive linee che allargano
il già visto fino all’orizzonte conico della poesia
e si innestano nei fiori a venire senza soste
vietate dalla dissidenza e parlano uomo e ragno
e parlano d’amore quelle voci non sottomessi alle cattedrali
abbaroccati ma non tanto e fuori dalle schiere.

sono fughe i ragazzi di Noto con i dettagli in tasca
e dicono dei dintorni oltre le transenne
freni della parola e dell’orgoglio anche senza scarpe

loro non si addomesticano, sono passeri
e conservano il becco rigido della verità
nei contro delle invertite balle degli imbonitori

c’è sviluppo di ornamenti e selle nelle voci di Noto
per quelle ali che aspettano fantini e sogni che acquietano dolori
parabole già fisse rivolte ai sordi a scandire presupposti


ecco, divertiti pure!!!



fabella
lunedì 27 maggio 2013 11:36
ecco perché non mi ero accorta... l'avevi aggiunta in modifica [SM=g8172]
al_qantar, 10/05/2013 18:45:




i ragazzi di Noto


i ragazzi di Noto sono prospettive linee che allargano
il già visto fino all’orizzonte conico della poesia
e si innestano nei fiori a venire senza soste
vietate dalla dissidenza e parlano uomo e ragno
e parlano d’amore quelle voci non sottomessi alle cattedrali
abbaroccati ma non tanto e fuori dalle schiere.

sono fughe i ragazzi di Noto con i dettagli in tasca
e dicono dei dintorni oltre le transenne
freni della parola e dell’orgoglio anche senza scarpe

loro non si addomesticano, sono passeri
e conservano il becco rigido della verità
nei contro delle invertite balle degli imbonitori

c’è sviluppo di ornamenti e selle nelle voci di Noto
per quelle (e) ali che aspettano fantini e sogni che acquietano dolori
parabole già fisse rivolte ai sordi a scandire presupposti


ecco, divertiti pure!!!








ti segnalo un verso che non mi piace

nei contro delle invertite balle degli imbonitori

poi qui

e sogni che acquietano dolori


metterei l'alticolo a uno dei due nomi... e pure qui, metterei l'art.

c’è (uno) sviluppo di ornamenti


e anche presupposti lo accompagnerei con un articolo partitivo e un dimostrativo... mi sembra troppo solo

ho lasciato in grassetto solo quello che toglierei
molte "e". di contro ne aggiungerei una nell'ultima strofa. dove mi piace quella sequienza concentrata di "e"


[SM=g2842921]
fabella
mercoledì 29 maggio 2013 09:06
Re:
al_qantar, 10/05/2013 15:49:





mi piace molto, anche se talvolta rinuncerei, per puro gusto personale, a qualche indugio (mi è venuto di dirla così)

ho ben chiara l'immagine di quella danza... le tue radici sono anche là

i fianchi non decifrano ciò che le mani afferrano

e quel "collo un po' troppo Modigliani" che ti stringi... è il tuo nuovo in boccio


[SM=g8265]
al_qantar
giovedì 13 giugno 2013 19:38

quindi così:


i ragazzi di Noto sono prospettive che allargano
il già visto fino all’orizzonte conico della poesia
e si innestano nei fiori a venire senza soste
vietate dalla dissidenza e parlano uomo e ragno
e parlano d’amore non sottomessi alle cattedrali
abbaroccati ma non tanto e fuori dalle schiere.

sono fughe i ragazzi di Noto con i dettagli in tasca
dicono dei dintorni oltre le transenne
freni della parola e dell’orgoglio anche senza scarpe

loro non si addomesticano, sono passeri
e conservano il becco rigido della verità
nei contro delle invertite chiacchiere

c’è sviluppo di ornamenti e selle nelle voci di Noto
ali che aspettano fantini e sogni che rinfrescano i dolori
parabole già fisse rivolte ai sordi a scandire presupposti


S



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