Francesca Coppola
mercoledì 7 novembre 2007 10:52
22:26

Appendo lacrime al volto,
rottami dell'ultimo premio perso

L'ippopotamo sulla scrivania
mi chiama amore

- i tuoi no-
diventano insensibile ricordo

Lascio me,
tra uno scodinzolio di troppo
e una sedia ormai chiusa

-Riuscirò a non muovermi?-

Francesca
el_greco
giovedì 8 novembre 2007 09:41

Davvero belli questi versi. Un amore caratterizzato da un desiderio di tenerezza che si scontra con i troppi "no".

Trovo originale il contrasto tra l'oggetto inanimato (ippopotamo)capace di sentimenti e l'insensibilità della persona amata che si trasforma a sua volta (nella metafora della sedia chiusa) in un oggetto che finita la sua funzione è da riporre altrove.

Mi piace anche la rappresentazione (che quì è indicata, metaforicamente e con intelligenza, dallo scodinzolio del cane) dell'incapacità di assumere, davanti all'evento di un abbandono, una lucidità totale ed il distacco necessario .

Una sola cosa non capisco, ma è cosa da poco:

il perchè dell'inciso nel verso - i tuoi no-

credo che i trattini possano essere eliminati, per il resto trovo sia un buon testo.






Francesca Coppola
giovedì 8 novembre 2007 11:28
Grazie El per l'attenta lettura.

-I tuoi no- così nell'inciso volevano mettere evidenza su questo

particolare, ma poi si possono anche eliminare i trattini.

Ognuno ne da una libera interpretazione e queste parole nascono poche

sere fa, quando dopo l'ennesima sfuriata, (come faccio spesso) scrivo

sul diario l'ora e vorrei cominciare ad analizzarmi ma le lacrime

scendono copiose pensando all'ultimo premio perso (lui).

Mi guardo intorno e vedo il peluche a forma di ippopotamo che ha la

voce registrata di lui e mi chiama quando pigio un tasto "amore",

forse ormai solo lui.

E la tristezza mi induce a trasformare i "no" in un ricordo che non mi

può far più male.

Così indecisa sul da farsi, lascio i miei dubbi tra sorrisi talvolta

esagerati, questa fiducia che per forza vuole esserci e non si vuole

staccare (scodinzolio) da lui che come hai gia intuito non so dove

riporlo, se ancora nel cuore o lontano anni luce.


Grazie [SM=g27985]
Francesca

fil0diseta
giovedì 8 novembre 2007 11:46
Che bello, Francesca, che ci racconti queste cose, con un linguaggio così famigliare. Mi fa orgoglio che tu ti senta a casa tua, qui sul forum.


Per la poesia, ciò che ti ha detto Leonardo è quello che penso anch'io e se questo potrebbe farti "scodinzolare", nel senso di gongolare, se non alzarti 7cm da terra ( [SM=g27987] [SM=g27988] [SM=g27989] ), ti dico che, tra noi due, abbiamo anche parlato mooooolto bene di te, del tuo approccio a questo laboratorio e di quelle che pensiamo siano le tue potenzialità poetiche!





[SM=g28003]
Francesca Coppola
giovedì 8 novembre 2007 11:50
[SM=g27995] onorata!

[SM=g28003]
te_verde
giovedì 8 novembre 2007 13:53

Solo il terzo testo pubblicato e noto miglioramenti notevoli.

Non è solo buonavolontà, io credo ci sia davvero la potenzialità (come dice Daniela).

Anche a me piace molto l'aria familiare che si respira con il raccontarsi, tuttavia non sarebbe male se invece di farlo subito tu provassi a raccontare la tua ispirazione (se proprio vorrai farlo) quando ormai tutti avranno espresso il loro giudizio/commento (diciamo quando la poesia si trova verso il fondo della pagina [SM=g27988] ). Questo per non limitare ed in qualche modo influenzare i commenti che ti vengono fatti. E' bello che ognuno dia la propria interpretazione dei versi, in questo modo potrai anche afferrare altri angoli di visuale del tuo testo ed a volte scoprire delle interpretazioni alle quali probabilmente nemmeno tu avevi pensato.

In parole povere lasciare che la fantasia voli sulle righe della tua poesia e che ognuno ne faccia suo un pezzetto.

Non è nemmeno necessario che tu dia spiegazioni, solo se lo riterrai opportuno (per esempio se è stato travisato in senso negativo il significato) potrai fornire chiarimenti e/o ragguagli.

Ma questo è ovviamente solo il mio pensiero.
Resta il fatto che mi piace il tuo modo di porti con gli altri e quindi, di riflesso, con la poesia.


[SM=g28002]
Francesca Coppola
giovedì 8 novembre 2007 14:07
Ti ringrazio...
e ti do perfettamente ragione, aspetterò per spiegare e/o raccontarmi la prox volta! [SM=g27987]
ma mi piace farlo e lo farò cmq anche se alla fine, perchè è bello anche dire cosa realmente intendevo, va bene la fantasia e l'interpretazione ma molte volte si perdono i veri significati o si celano e allora rimangono vane parole buttate un giorno lì per caso. Siccome sono scritte sulla mia pelle, siccome sono emozioni vere, voglio anche siano comprensibili e tangibili, non sono altro che pezzetti di me...

Io non scrivo per far decantare i versi o mostrare chi sa quale bravura,
per avere meriti o lodi, io scrivo soprattutto perchè ne ho bisogno e lo condivido per suggerimenti, per trovare affinità... è cmq una necessità!

Scusa l'impulsività [SM=g27995]
ma ti ringrazio lo terrò a mente!

Francesca
fil0diseta
giovedì 8 novembre 2007 14:28
Sandra dà un consiglio prezioso, che non è proposto certo come una regola fissa.

Capita di sentire la voglia di raccontare, di essere impazienti a condividere i propri pezzetti di vita e le emozioni... e si fa.

Capita la volta, invece che ha il sopravvento la curiosità di sentire gli altri per chiarire se stessi, anche in un tempo maggiore... e si fa.

L'importante è che un momento particolare, un ansia particolare, una tranquillità particolare arrivino a chi legge, anche attraverso la tempestività o la lentezza della cronologia delle risposte.

Io da scrittore la penso come Sandra, aspetto quasi sempre, specialmente nei forum dove potrebbero esprimersi in tanti. Però faccio eccezioni e se mi scatta lo switch si spiegare, nessuno mi ferma [SM=g27989]

In questo caso tuo, leggo anche il desiderio di sentire voci, non solo sulla poesia, ma sulla verità che racconta: è vero?



Boh... [SM=g27988]
te_verde
giovedì 8 novembre 2007 14:28
Re:
Francesca Coppola, 08/11/2007 14.07:

Ti ringrazio...
e ti do perfettamente ragione, aspetterò per spiegare e/o raccontarmi la prox volta! [SM=g27987]
ma mi piace farlo e lo farò cmq anche se alla fine, perchè è bello anche dire cosa realmente intendevo, va bene la fantasia e l'interpretazione ma molte volte si perdono i veri significati o si celano e allora rimangono vane parole buttate un giorno lì per caso. Siccome sono scritte sulla mia pelle, siccome sono emozioni vere, voglio anche siano comprensibili e tangibili, non sono altro che pezzetti di me...

Io non scrivo per far decantare i versi o mostrare chi sa quale bravura,
per avere meriti o lodi, io scrivo soprattutto perchè ne ho bisogno e lo condivido per suggerimenti, per trovare affinità... è cmq una necessità!

Scusa l'impulsività [SM=g27995]
ma ti ringrazio lo terrò a mente!

Francesca




Io credo che tutti noi, chi per un verso, chi per l'altro, scriviamo perchè ne abbiamo bisogno, scrivere poesie non è fine a sè stesso, il coinvolgimento emotivo è indispensabile se si vuole comunicare qualcosa a chi ci legge.
Però permettimi di non essere d'accordo quando affermi che:


"Io non scrivo per far decantare i versi o mostrare chi sa quale bravura, per avere meriti o lodi,"

Quello che ognuno di noi ha dentro è qualcosa di unico, di prezioso, e vale la pena, se lo si vuole comunicare agli altri, farlo nel migliore dei modi, senza farsi assalire dalla fretta e dall'impulsività. Mi piacciono le persone sanguigne (anche io lo sono), ma questo va bene nella vita normale, nella poesia c'è bisogno di mettere giù le idee su carta ma poi rivederle con un occhio critico, che ci faccia notare gli aspetti poco comprensibili e meno aderenti al nostro intendere.
Ecco perchè c'è bisogno di far decantare i versi (non è necessario che decantino per giorni, a volte basta solo un'ora e ti accorgi di non aver detto tutto o verlo detto in maniera che non ti risulta più comprensibile). Solo così si è sicuri di avere trasmesso il proprio pensiero al meglio e solo così si ha la possibilita di migliorare, altrimenti si rimane in uno stato perenne di adolescenza poetica dove a farla da padrone è l'istinto e l'improvvisazione.

Io mi ripeto, tu sembri avere le carte in regola, ma c'è bisogno anche di tecnica e quella arriva solo con lo studio e l'applicazione (ecco perchè io sono rimasta adolescente: non mi piace studiare [SM=g27987] )



Francesca Coppola
giovedì 8 novembre 2007 14:58
Forse non mi sono spiegata bene... (è un mio problema da sempre, perciò accompagno sempre spiegazioni... ahahah)
l'ho detto sin da subito che sono qui per imparare! (al tuo contrario io non sn mai stata adolescente! [SM=g27987] )

Quel pezzettino che hai evidenziato,quello sul fare decantare i versi, forse è stato travisato, dicevo solo che cerco l'espressività "curata" e non la tecnica rigida che non permette di penetrare senso ed anima.

E l'impulsività nello scrivere è solo data nella spiegazione che do dei versi a posteriori, anzi io sono molto favorevole alle critiche e alle modifiche.

Francesca [SM=g27988]
Francesca Coppola
venerdì 9 novembre 2007 20:37

In questo caso tuo, leggo anche il desiderio di sentire voci, non solo sulla poesia, ma sulla verità che racconta: è vero?



Anche...

[SM=g28003]
elfo nero
domenica 11 novembre 2007 01:26
Da brividi...

Specialmente il verso iniziale "appendo lacrime al volto"


Sei bravissima
[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
florinda49
lunedì 26 novembre 2007 22:13
ecco, cercavo questa poesia che avevo letto tempo fa e mi era piaciuta

qui hai usato un linguaggio comune, semplice, comunicativo, e la poesia è piacevole, si legge volentieri, comunica un sentimento di freschezza, vi si leggono sentimenti belli e circola un'atmosfera di sana giovinezza

perché parli di cose vere e soprattutto tue
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