23 settembre 2011

anche qui nel cambio d’ossa
figli stesi sul letto, accomodati per domani
a fare minima la veste, l’olio sul corpo
la distanza attraverso il fiato che trema
un partorire di lutti, alcove dove seminare
bucati smagriti alla corda che strozza il cortile
nel pugno di un’isola senza estensione

la tela con l'impronta muove il vento
si stende bianca l'eco di una doglia
gocciola senza suono, l'acqua non tocca terra
tra le mani un dettaglio di silenzio
disegna il legno al ponte
nel dileguarsi di parole unico legame


quante volte la perdita sarà il seme per ricominciare?

il vento espira un pensare a tutto verso
il taglio della tela, il nome del padre
bianco come il lino, divino al tacere
le ossa tiepide del primo figlio, gli occhi
di famiglia come a tenersi per mano
dentro la forma madre, per non morire

vendiamo le ali a testa o croce
chè il cielo si può volare senza
non sillabarmi aureole.io sono carne.
giunge nuovo il dilatarmi spazio
per vivere ancora e farti entrare
come di foglie danza quando c'è vento