mi fa effetto ascensore, questa poesia. forse a causa di quegli otto piani, che paiono scorrere sulle ginocchia. così come attraversare di notte il cuore delle famiglie di un palazzo. così, come se tra l'ascensore e gli alloggi non ci siano pareti e si possa osservare di ogni abitante, l'attività notturna, quella più vicina alla sua intimità.
e come salendo le tue sensazioni, i tuoi gesti, i tuoi pensieri del giorno andato. le traslazioni del paesaggio, quasi che quegli otto piani debbano condurti in cima al faro, chè ti porga il tramite per vedere le cose in doppia dimensione.
ahahhahahah, lo so, nulla di tutto ciò. tu la definisci
"ben salda sulla terra e fra le cose materiali"...
sono io che ho voluto sognare, grazie a te