31 agosto 2011

fabella
domenica 19 febbraio 2012 08:22


mi è di lamento la stanza, gli occhi
raccolti alle suppellettili
i muri maestri che batto
all’orecchio; il legno, la casa
aperta al nascondersi dei morti
al_qantar
lunedì 20 febbraio 2012 19:22


ma non saranno limiti i rampicanti
disegnati ai bordi della strada
e che si chiudano pure le parole
o si perda il succoso esempio del melo
ché un filo sempre ci condurrà altrove



fabella
sabato 25 febbraio 2012 08:12




che sia d’altrove la parola, assegnata
al pensiero che sale, la bocca versata
ai muri aperti da stipiti imperfetti
sporgente la soglia a un interno
che esce dai vetri; la scacchiera
regge copioni di luoghi comuni
il pavimento, la grata, la tovaglia
l’odore buono della casa
da portare alle labbra








lastrega65
sabato 25 febbraio 2012 12:57
Re:





Occhi di persiane sul collo
del marciapiede e un verso che cola
tra scuri serrati sull'oltre di luce
la lama nel cuore del pane e un pensiero
all'edera fida sputata sui muri.



fabella
sabato 25 febbraio 2012 16:39



particolari attenti
come corde di liuto a tatuarmi i lobi
le spalle custodite appena, ombre, dove
la scucitura dipinge agli occhi
il non vederti tornare

lastrega65
sabato 25 febbraio 2012 20:10
Re:


particolari attenti
come corde di liuto a tatuarmi i lobi
le spalle custodite appena, ombre, dove
la scucitura dipinge agli occhi
il non vederti tornare

L'ultima luce in lama a rimbalzare
ne disconosco il senso non sia sera
sul legno della credenza c'è una ruga
le mani serpi in controluce
attorcigliate al ventre.
D'attesa sanno il piatto vuoto e io.
fabella
lunedì 27 febbraio 2012 10:09
Re: Re:
lastrega65, 25/02/2012 20.10:




L'ultima luce in lama a rimbalzare
ne disconosco il senso non sia sera
sul legno della credenza c'è una ruga
le mani serpi in controluce
attorcigliate al ventre.
D'attesa sanno il piatto vuoto e io.





addosso il polpastrello sfibra
la goccia, stacca silenzioso
mastica il buio, il bacio che scontorna
ciglio che terrà in ordine
il tuo vedermi andare






lastrega65
martedì 28 febbraio 2012 10:08
Re: Re: Re:


addosso il polpastrello sfibra
la goccia, stacca silenzioso
mastica il buio, il bacio che scontorna
ciglio che terrà in ordine
il tuo vedermi andare



Cercarmi sguardo buono
nel ventre del pane
di lama affonda e trova
la mollica del ricordo.

Cullarmi la palpebra sfinita
è il mio unico pensiero.
fabella
mercoledì 29 febbraio 2012 10:09
Re: Re: Re: Re:
lastrega65, 28/02/2012 10.08:





Cercarmi sguardo buono
nel ventre del pane
di lama affonda e trova
la mollica del ricordo.

Cullarmi la palpebra sfinita
è il mio unico pensiero.




apri il buio che ho sulla pelle
i muri alle caviglie, dove ieri vedevamo
sostanze d'amore curve come ponti
l'alba di una transumanza
scendere, risalire

lastrega65
mercoledì 29 febbraio 2012 14:10
Re: Re: Re: Re: Re:
fabella, 29/02/2012 10.09:




apri il buio che ho sulla pelle
i muri alle caviglie, dove ieri vedevamo
sostanze d'amore curve come ponti
l'alba di una transumanza
scendere, risalire





Alba di sogni strani disegnati al greto
di versi allungati all'inguine del vetro
la precedenza data alla finestra prima
quella che fu aperta e mai più chiusa.
Respiro ed espiro polvere di muro.
fabella
martedì 6 marzo 2012 08:41


una ritorno d'alba che
impasta alla lingua il tuo nome

mi accarezzi ancora con l’attenzione
che si dà a un bambino; col respiro verso
mi incontri, fatta polvere di muro

nel guardarti andare
lastrega65
martedì 6 marzo 2012 11:59
Re:
E' insonne il fianco denudato alla speranza
sudano di luna i vetri, io resto.
Nel tuo andare anagrammo remore
nel rimanere assorto di un profumo.
fabella
mercoledì 7 marzo 2012 10:31



resto. germoglio di chi coglie
i rumori lievi, gli specchi come arie
cantate dalla casa, una torsione che sboccia
mentre mi abbracci, mentre cancelli
le macchie delle rose



lastrega65
mercoledì 7 marzo 2012 10:49
Re:
fabella, 07/03/2012 10.31:




resto. germoglio di chi coglie
i rumori lievi, gli specchi come arie
cantate dalla casa, una torsione che sboccia
mentre mi abbracci, mentre cancelli
le macchie delle rose







Ho occhi lunghi e pensieri verdi
in un cantone la polvere di ieri
un sorriso di tenda si respira
di vento un alito mi fa da altalena.
Entra una mosca, allora è primavera.


fabella
giovedì 8 marzo 2012 09:55



muovi le spalle, le incurvi a soma
nel dondolarmi corpo-copione che scende, poi risale
la condizione obbligatoria di vedere la primavera
scrivermi con le mosche gli occhi
prima di morire




(è l'altalena che mi mette in questo stato d'animo) [SM=g8172]
lastrega65
giovedì 29 marzo 2012 20:16
Attenta! A tagliare nubi basse
non sempre trovi il cielo
resta uguale il senso visto a spalle
solo mi consola che non si muore mai due volte
Chiudo l'ultima fessura
non sono nata per la primavera
fabella
sabato 31 marzo 2012 08:23



i piedi a tagliare le nuvole
a gonfiare la gonna
il vento o filastrocca
di bambina col vestito arancio
a vita bassa, quando una mano
iniqua le toccava il seno



lastrega65
sabato 31 marzo 2012 08:39


due rondini a ricorrersi
il nido sottotetto e il fumo
distratto l'arrossire delle foglie
dallo scivolo all'inferno
è solo un passo
fabella
lunedì 2 aprile 2012 09:38


nella Pasqua che fu delle reti
lessi la mia fiaba per le rondini cadute
gli orientamenti sacri, i nidi
l’amore, sempre più d’uno


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