Francesca Coppola
sabato 28 giugno 2014 12:09
sarebbe opportuno parlare di assenza
proprio con te? che tu prendi e porti
e fai cerchi di non so bene cosa
vulcani di luce, moli di ombre
non dimentico sai chi non ha più camminato
chi ha fatto delle lacrime occhi grandi
fra i giochi delle mie mani
chi ha creduto in assi e in legno
creando luoghi di consolazione
per il portiere del Vomero, per le donne che ridono
dove sono le parole ad indossare le persone e mai,
mai il contrario
sono l’ultima quando ti giri e sei così preso dalla fila
da non vedere la quinta del capello a mimare sopravvivenza
nient’altro da aggiornare fra i vari status, come bambole rotte
su pavimenti cielo e non si gioca più
che sia giusto o perverso arricciarsi di spallate
solo teoremi fra le ragioni umane
non siamo che bistrot, fermi alla 33 strada
qui, a riprendermi l’alba, senza miracoli
fabella
sabato 28 giugno 2014 14:12
sento che siamo sugli stessi binari (o più liberamente:tracce)