Re:
ili@de, 12/05/2013 01:59:
poi ci si trova soli
senza fretta
a riscoprire preghiere in saldo
con il rifiuto del sonno,
le saldature ai ginocchi
e le sezioni di una notte sfaccettata d’attese
servo
vortice di ristagni o,
per lo più,
intervallo
come ciclico ticchettio,
sinistro accumulo di rimanenze
e poi… ciarpame
le confidenze, confessioni in lingerie
da obiezioni del sabato sera,
buttate lì, come sconti di materiale in liquidazione
assi poste a distinguo
tra le morali del ieri e le inquietudini dell’oggi
e mentre –stolto- invoco un raggio,
improvvisamente mi ritorna inverno
@
Penso che... mammamia quant'è complicato...
penso che tutto si risolve nei primi due versi, cioè:
abbiamo un titolo che descrive l'intera scena ed in quella scena c'è un uomo. Ecco, che fretta può esserci e di cosa?
Tutto il resto sono dettagli che stanno lì da sempre, solo che li vediamo da un'angolazione diversa. Ora, non mi fraintendere Ili@de, ci si potrebbe fermare al secondo verso e lasciare che il pensiero vada via dove vuole, libero, sulle brutture o sulle gioie di questa vita, oppure, mettere come due punti e continuare dettagliando.
Questa poesia è bellissima, coinvolgente e sconvolgente in quanto mette in luce un'intimità assoluta, quel luogo dove puoi dirti bravo o coglione senza temere ripercussioni. Che belle quelle "saldature ai ginocchi", quante volte ne ho avuto la sensazione... e tutto quel "ciarpame"... ah se potessimo, anche parzialmente, formattare la mente e togliere tutti quei file inutilizzabili che ci impappinano la strada!
e quelle "confessioni in lingerie" ed infine il tempo che passa senza nemmeno darti conto...
Che meraviglia Ili@de, che meraviglia!