Alle porte delle lenzuola

Francesca Coppola
lunedì 31 agosto 2009 10:38

e ti ritrovo negli endecasillabi
che non conoscono memoria
un conto perso presto, senza
il gusto retrò e non mi spoglio

turbo gli argini di una tazza
su un foglio, quasi a mancare
l'ondata di calore, il panico
in gloria per il tempo, perché?

quanti malori cicatrizzati
a dovere, non c'è mai stato
un noi a ricacciarmi il mento
solo divano di umori, quel po'



Francesca Coppola

morgan4
lunedì 31 agosto 2009 10:59
proprio tanto
mi piace tanto tanto
vorrei un giorno scriverne una così [SM=g27995]

baci
'Skorpio'
giovedì 3 settembre 2009 09:14
Questa mi è capitato di leggerla più volte in questi giorni, è davvero una poesia molto bella, non da consumare e sfiorire con una prima e singola lettura ma con pazienza per fare sì di poter aggirarsi tra i versi e riconoscere i due soggetti che vi spaziano dentro, l'amarezza, i cambi di prospettiva, le illusioni deluse, ma in fondo in fondo ( comunque nell'incipit) io credo pure la speranza da parte tua di un riavvicinamento delle parti, di un passo ulteriore della coppia oltre queste difficoltà che minano il rapporto: non spiegherei in altro modo questo suo ritornarti tra gli endecasillabi.
Spero veramente tu possa pronunciare prima o poi quel "noi" con leggerezza, senza pensare alle possibili implicazioni o temere in un donarsi tuo non corrisposto dalla controparte.
Detto da uno che in amore è molto, molto scostante, tanto quanto è costante nei suoi errori [SM=g27995]
Tutti meritano però una seconda possibilità [SM=g27986]
Ma scusami, forse ho divagato...
Francesca Coppola
giovedì 3 settembre 2009 10:15


Grazie ad entrambi per l'interesse. [SM=g7831]

In particolare Skorpio, mi è piaciuta la tua lettura. E penso che la bellezza di quel noi stia nel tormento che l'accompagna. Quel non risiedere mai su una roccia stabile, non cullarsi tra fiori mai in crescita. A me piace indagare ogni aspetto di quel noi... per questo, molte volte risulto essere un po' noiosa nelle tematiche.



Ecat Mel
giovedì 3 settembre 2009 12:09
anch'io l' ho letta più volte e l'impressione è che nell'indagare le ragioni del "noi" risiede la nostra capacità di non banalizzare l'amore, di rendergli giustizia...
molto spesso ci "fissiamo" in istantanee di noi, magari risalenti al paleolitico [SM=g27987] e non ci accorgiamo che nel frattempo siamo altri...forse è questa la frontiera... [SM=g27985]

un bacio
[SM=g7831]
al_qantar
mercoledì 16 settembre 2009 11:17
Re:
Francesca Coppola, 31/08/2009 10.38:


e ti ritrovo negli endecasillabi
che non conoscono memoria
un conto perso presto, senza
il gusto retrò e non mi spoglio

turbo gli argini di una tazza
su un foglio, quasi a mancare
l'ondata di calore, il panico
in gloria per il tempo, perché?

quanti malori cicatrizzati
a dovere, non c'è mai stato
un noi a ricacciarmi il mento
solo divano di umori, quel po'



Francesca Coppola




ma non ti perdo fra letture
o retrogusti di spumanti
colonna dorica rimani
piena di cuori e frecce
e nuda, senza tracce da seguire

La sera resta sui divani
senza strade con un "noi" mutilato
in attesa


Francesca Coppola
mercoledì 16 settembre 2009 17:59


in attesa----

di richiedere conclusioni
non spietate ma un sabato lasciato
in fretta e noi dispersi, ma stretti

[SM=g28003]

Rebby.
mercoledì 16 settembre 2009 18:56

Non voglio assolutamente partecipare ad una gara per sapere se ho indovinato qualcosa...

Sai,
ricordo di un gioco fatto con educatori quando ero ragazzina: in una foto di un ragazzo seduto sul gradino di una fontana con lo zaino per cuscino
io ci vedevo un'anima relegata al di fuori della societa'.
Un escluso.
Moltissimi latri invece ci vedevano un ragazzo nel pieno della propria liberta' di vivere,
sdraiato a contemplarsi il tempo.

Il passaggio del mento e' superbo...
ma tutto il resto non e' da meno.

Un abbraccione e un grazie

Carla
filodiseta--
giovedì 24 settembre 2009 09:29
Re:
Francesca Coppola, 31/08/2009 10.38:


non c'è mai stato
un noi a ricacciarmi il mento




forse di questo avremmo bisogno, di un "noi"
a volte la poesia ristagna, si ferma al solito tu/io, o alla storia personale che non perde le fila. così si satura eppoi collassa

ultimamente la mia ricerca va verso le aperture verso il "noi" quello a cui apparteniamo come individui accomunati dalla stessa storia e dalla stessa epoca

boh, poco c'entra con la interpretazione della poesia, ma il tuo "noi" mi ha dato l'aggancio per dire questa cosa



e intanto un forte abbraccio [SM=g7831]
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