Amaramente la mia famiglia

Un gelso e le cicale:
un'ombra e sotto parole
estati di racconti
dei rifugi nel bosco,
le bombe, la paura,
le giornate di mietitura,
le pietre raccolte nel campo
che fecero queste mura.

Come hai cresciuto i tuoi figli nonna?
Che non ti hanno dato scampo!

Quando l'ufficiale è arrivato
che ne sapeva dei tuoi ricordi?
Tu gli hai aperto la porta
dicendo: "Dio ti perdoni!"
Pochi giorni e te ne sei andata
in silenzio nel sonno
quel tuo sonno
che non era mai stato silenzioso.

Tu non puoi sapere, Samanta, cosa hai s-combinato in quella parte di mente lontana, che riusiva a mantenere in latenza taluni ricordi...

Eccoli qui adesso, tutti in fila, ad accusarmi alcuni e ad elogiarmi altri.

Bel testo, veramente interessante al di là del fatto che se ne possa condividere la costruzione stilistica ma è certo che il contenuto è senz'altro scritto bene.

Brava! un applauso di cuore

Sebastiano

Ti ringrazio di cuore... e ti chiedo perdono per lo scombinamento...

Ciao

non ho notato la costruzione...
quello che mi ha preso è solo quello che c'è scritto.
avrebbe potuto costituire un verso solo lunghissimo e non ne avrebbe risentito.

quando leggo di questi ricordi, immancabilmente penso a chi, ricordi di guerra me li ha sempre raccontati e, amaramente... ma sorrido. era una persona speciale. :)

molto bella, sun!

Grazie cara: che dolce complimento