Apocalipta

Ecat Mel
sabato 6 giugno 2009 12:08




una lettura - la visione di viscere - e
poco rimane delle nostre storie esplose
scorie sotto la costa - corpi
di parvenza sacra - insoluti al cielo
inesplicabili
muti motori
ai passaggi di comete

si sciolgono chiese come buchi
erode il centro - lo sgomento -
si presenta al nulla
nero
impeccabile
refrattario alle spirali

sarà questo il nostro patto di polsi
dal caos alle lenzuola
- ricontare ad una ad una
tracce di vita - ricaderci tra le braccia

lanciare la semenza in alto
spaventare i corvi
anumamundi.
sabato 6 giugno 2009 19:10


Indubbiamente è un testo di difficile lettura. E’ davvero notevole la capacità che hai di manovrare e plasmare le parole al tuo scopo.
Utilizzi allitterazioni che hanno qualcosa di magico; come il primo verso, che riporta a certi riti voodoo, poi ci si perde nelle sensazioni che scaturiscono dai singoli versi; da quel andare a capo dove si riportano pause che, alla stregua di respiri/sospiri, ci espandono nelle mille direzioni del pensiero, alle parole in corsivo per le quali si inventano e si immaginano significati reconditi che vanno oltre le stesse parole e gli stessi versi.
Mi piacerebbe che qualcun altro riuscisse esprimere pareri più tecnici, per i quali credo non manchi materiale, come ad esempio quelle lettere “c” ed “r” che ricorrono nel verso:

“tracce di vita - ricaderci tra le braccia”.

Che tu fossi una brava autrice lo si era capito subito e lo confermi ogni volta.

Molto belli i due versi finali. Credo siano la conclusione perfetta per un testo davvero interessante.




morgan4
sabato 6 giugno 2009 19:42
non posso non aggiungermi a mamundi nel commento, peccato che non riesca a dire niente di tecnico [SM=g27995]
la tua poesia mi supera assai

e mi meraviglia come sempre, la tua ricerca, l'ispirazione invidiabile e la maestria che metti nei tuoi componimenti

è bellissima e tu sei una brava, bravissima poetessa [SM=g7831]


un abbraccio stretto unito a tanta ammirazione


simi
Ecat Mel
sabato 6 giugno 2009 21:54
[SM=g7831] grazieee per i vostri passaggi... "mie cometeee" [SM=g27988]

Anumamundi... come hai intuito bene, il primo verso apre ad una visione magica e al contempo antica, una lettura sciamanica delle viscere, una mantica con cui venivano interpretati gli eventi futuri. Ma la visione del mondo futuro (o quello di oggi) è terribile e oscura... quello che rimane è ricostruire le tracce di questa Umanità disgregata... attraverso l'amore, attraverso la conoscenza... un compito non facile...


Morgan... ricambio stretto stretto l'abbraccio [SM=g7831]
filodiseta--
lunedì 8 giugno 2009 12:43
Ecat Mel
mercoledì 10 giugno 2009 18:43
senza parole....stupefatta!! [SM=g7831]
northernrock.
mercoledì 10 giugno 2009 21:00
Molto interessante questo testo, sarà che l'Apocalisse è una delle poche cose che mi appassionano della immensa mole di testi polve/religio-si che ci portiamo in dote col vaticano (ma questo senza nulla togliere a coloro che hanno ancora la forza di credere, che ammiro per tenacia).
Mi piacerebbe sapere poi il perchè di certe parole -che ho visto in altri tuoi testi- in corsivo, come se volessi sottolineare in una sorta di sintesi i concetti che esprimi...

[e
scorie
-insoluti-
il centro
alle spirali
in alto]


Quasi una sorta di piccola poesia ermetica che si nasconde e fa nocciòlo dell'altra della quale mi è piaciuta molto poi la chiusa.
Saluti
Ecat Mel
mercoledì 10 giugno 2009 22:02
io non sono cattolica, ma mi affascinano tutti i misteri... quelli insoluti soprattutto... ci sono testi che hanno il sapore dei miti e occorre leggerli tra le righe, in essi, celati ad una lettura poco accorta ci sono riferimenti a crolli di culture, a decadenza di civiltà, a nuove rinascite... ed è questo, forse che continua ad incuriosirmi.

ho cominciato ad usare il corsivo per dare altre pause o rilievo a certi passaggi... e, sì, è voluta una lettura trasversale, una specie di chiave, che come hai ben sottolineato fa nocciolo al testo.

grazie per il tuo passaggio [SM=g27987]



al_qantar
giovedì 11 giugno 2009 01:47
Sai Mirella credo che abbiamo qualcosa in comune e credo che sia il "rumore di fondo", una vibrazione armonica che compone la traccia inequivocabile di ognuno di noi. Non parlo di similitudini, ma di qualcosa di più profondo che è all'origine della parola, della poetica
e si mostra quasi come un rizoma che cammina sottoterra ma rimane un'unica radice per diverse piante.

Parlando del testo, che trovo eccellente, coincido con Leonardo che ha letto benissimo e non solo tra le righe, ma si è spinto oltre richiamando l'attenzione su particolari di tipo psicografico di difficile interpretazione ma di significati imponenti e determinanti per una giusta definizione del soggetto scrivente. Non sono certo io il più adatto per questo tipo di studio ma credo che una ricorrenza di un certo tipo di lettere si associ ad uno stato d'animo, cosi come l'uso di determinati colori per un pittore. Ora non saprei dire con certezza cosa può significare un ricorrere di "c" o di "r" anche perché sono due lettere con caratteristiche divese, almeno come le percepisco io, infatti, mentre la "r" mi ricorda uno scorrere, un rotolare quindi un movimento, la "c" mi sembra più statica, più "casa", più "che ci posso fare". Sfruttando l'onomatopeico ovviamente. Quindi direi che mi trovo di fronte ad un conflitto che mi viene confermato dagli ultimi tre versi

tracce di vita - ricaderci tra le braccia

lanciare la semenza in alto
spaventare i corvi


dove il ricaderci tra le braccia rappresenta il desiderio o la paura di un ritorno ed il lancio di semi (nuova vita) la speranza di poter riprendere con forza e con la stessa, spaventare quei soggetti che causarono lo svuotamento iniziale.

Sul concetto espresso dall'amico Mattia avrei qualche riserva;
d'accordo sul discorso del nucleo della poesia stessa ma credo si tratti di un nucleo proveniente dall'inconscio per cui non del tutto comprensibile e probabilmente pieno di casualità. Valida invece l'idea del marcare alcune parole per stimolare la ricerca di ulteriori chiavi di lettura o, per lo meno, di dare delle direzioni da seguire.

Comunque sia prendi queste mie considerazioni come un qualcosa di intimamente personale, diciamo che sto pensando ad alta voce esprimendo un mio e solo mio parere.

In conclusione: Brava Mirella, se c'è una cosa che mi affascina è una lettura che, come questa tua, mi fa pensare e scavare per capire.

Sebastiano
Ecat Mel
giovedì 11 giugno 2009 09:04
Sebastiano... grazie [SM=g7831] anche per quel "rumore di fondo" che esprime molto bene il mio sentire quando leggo le tue poesie e mi ritrovo, non so come, a rivestirle, indossarle come una seconda pelle.

- ricontare ad una ad una
tracce di vita - ricaderci tra le braccia

lanciare la semenza in alto
spaventare i corvi

... perché la vita sia veramente degna di essere vissuta, bisognerà abbandonare vecchi schemi, nuovi modi di essere e pensare, magari ricominciando dal "toccarci" dentro "ricaderci tra le braccia" e avere coraggio "lanciare la semenza in alto - spaventare i corvi" di seguire i propri desideri, di cercare qualcosa che sia significativo e vero per noi e "seminarlo" senza paura.

un bacio [SM=g28003]

il_complice
domenica 14 giugno 2009 16:24
lanciare la semenza in alto
spaventare i corvi

oggi dev'essere la giornata delle chiuse davvero speciali.. questo due_versi è stupendo

il testo non è affatto di difficile interpretazione, esplode di sensazioni come una visione nitida
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