Araba Fenice

grisby60
venerdì 25 maggio 2007 10:47
Volte le ali al nido che ti è tomba
plani sull’illusione delle genti
messaggera di rinascita.

Tra aromatici sapori la vita oblii
in fiamme consumata
e dalle ceneri t’involi nuova.

Eliopoli t’è casa ancora in sole
e i colori di cui risplendon le tue piume
si danno alla preghiera dei credenti.

Lunga la corsa riprendi faticosa
verso quei campi che ti saranno amici
che di te leggenda manterranno.

Del rinnovarsi simbolo di fede
dopo cent’anni e cento e cento ancora
voli nei sogni e nell’umana speme.

cristinakhay
sabato 26 maggio 2007 01:40
Parere personale...ma la trovo perfetta...ben calibrata nel ritmo...espressione classica ed elegante. Bella rivisitazione del mito, bravo. [SM=g28002] [SM=g27985]
filodiseta
mercoledì 30 maggio 2007 10:28
Sai,
quando sono entrata nei cosiddetti laboratori, come anche questo vorrebbe essere [SM=g27987] , mi hanno immediatamente ripresa, perché usavo termini tronchi o arcaici, soprattutto quando scrivevo in metrica. Anche un rimatore me lo anticipò: usali solo se indispensabili.

A distanza di tempo, e leggendo questa tua, comprendo che la poesia è come un abito: chi veste di pizzi, chi di borchie e nessuno può chiedere di strappare via i pizzi o schiodare le borchie, tanto meno se le scelte derivano dal nostro modo di vivere o dalle tradizioni.


Io invece ammiro ogni modo di scrivere, tanto più se, come nel caso di questa poesia, lo stile e il tema si adattano perfettamente.

Come dice Cri: - la trovo perfetta...ben calibrata nel ritmo...espressione classica ed elegante -


Volte le ali al nido che ti è tomba
plani sull’illusione delle genti

messaggera di rinascita.

Tra aromatici sapori la vita oblii
in fiamme consumata
e dalle ceneri t’involi nuova.

Eliopoli t’è casa ancora in sole
e i colori di cui risplendon le tue piume
si danno alla preghiera dei credenti.

Lunga la corsa riprendi faticosa
verso quei campi che ti saranno amici
che di te leggenda manterranno.

Del rinnovarsi simbolo di fede
dopo cent’anni e cento e cento ancora
voli nei sogni e nell’umana speme.



Chiedo solo una spiegazione [SM=g27987] : vedo endecasillabi perfetti alternati a versi liberi: per caso o per difficoltà o per scelta?




Un caro saluto [SM=g27985] daniela



grisby60
mercoledì 30 maggio 2007 15:03
E' una scelta :-)
firstlast
giovedì 31 maggio 2007 11:11
Devo ammettere che leggere i classici, pur ritenendolo un indispensabile esercizio, mi ha sempre procurato sconforto. Non mi sono mai piaciute le espressioni arcaiche (per forza o per scelta utilizzate da quei signori), ma ritrovarle ora, qui, in un contesto che non è il loro naturale palcoscenico, mi ha fatto uno strano effetto e sono arrivato piacevolmente in fondo alla lettura. Forse il fatto che non riuscirei mai ad esprimermi così me la fanno apprezzare ancor di più.




Leonardo
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