Arco di luna

Ho nominato le cose
lentamente
ad appenderle
nude come foglie
sul ramo dei ricordi

silenzioso.

Così faccio
dei miei giorni
un lento soffiare
di sogni
di voluta in voluta
una voce silente

un arco di luna.

E qui tutto è leggero ed evanescente: La leggerezza dell’essere mistero a se stessi.
Tra il passato e il futuro c’è il presente dell’uomo che si ri-flette in trasparenza rispetto al movimento, alla modificazione
di ieri, del ri-cordo, che qui si riannoda al presente per poter ancora navigare il futuro.

Hai raggiunto una sintesi ed una delicatezza poetica stupenda, cara Lù: che dirti? è difficile, se non impossibile, andare oltre; però io l'aspetto qui....e ti sorriderò di nuovo.

walter

...e questa è così vicina al mio dire le cose...

incantata Lù...

grazie, Anna

Sei bravissima...
La tua poesia (questa, come in generale) mi piace molto e non posso che concordare con Walter ("fine" lettore ) sulla tua vicinanza alla "perfezione"...
Vale

Ciò che colpisce è il senso di pace, come un rimettere ordine nei propri pensieri, riponendo in ordine, da parte, quelli più ingombranti.

Ognuno spera che chiamando per nome, lentamente, i propri fantasmi essi possano smettere di fluttuare nella nostra mente; ci ho provato spesso anche io...






Sandra