Buongiorno notte

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chiros
00sabato 6 dicembre 2003 01:11
Bellocchio reimmagina il caso Moro: rinvenuta una chiave,il regista si addentra nella vicenda percorrendola a modo suo, reinterpretandola, arricchendo il dato cronachistico di inventivi chiaroscuri.

Poco politico e più psicologico,il film è un gesto creativo infedele che Bellocchio compie nei confronti di una tragedia sfogliata in questi anni fino all'estenuazione. Nelle sue mani la vicenda diventa oggetto ingiudicato e ingiudicabile che il cineasta pone in una dimensione alternativa impossibile, nell'intento di contraddire la nota fatalità storica del rapimento e dell'esecuzione dello statista, di rifiutare utopisticamente di subirla. Bellocchio, partendo dalla cronaca anziché ossequiarla, la piega alla sua poetica, ne fa "suo" cinema, imponendole il suo stile e il suo gusto per certe, cariche atmosfere; costruisce a dovere un personaggio che resta; concentra claustrofobicamente gran parte del dramma tra le mura dell'appartamento dei terroristi, restituendone i momenti quotidiani e disegnando il ritratto di un'inquietante famiglia clandestina; spia il rapito, lo svela pian piano, facendo di quel buco praticato sulla porta della sua prigione; si concede un sipario metafisico (l'ironico quadretto della seduta spiritica in cui lo spirito Bernardo, sbeffeggia gli astanti. E nel finale, quando le evocatrici note dei Pink Floyd raggiungono l'acme, la sequenza di Moro libero per le strade seguita da quella in cui si approssima la sua esecuzione sanciscono icasticamente la commistione che ha nutrito l'intero film, ne sintetizzano mirabilmente gli assunti, espongono con semplicità ammirevole la scomoda convivenza delle due anime dell'opera.




popgirl
00domenica 7 dicembre 2003 18:41
è il finale che tutti volevamo: Aldo Moro libero per strada. Bellocchio ha restituito ad una Nazione intera il sogno turbato dagli anni della lotta armata. gli anni della politica col mitra in mano.
Confesso di aver pianto sui titoli di coda, dopo avere vissuto, tra le 4 mura di un appartamento, un intero periodo storico fino a quel momento conosciuto solo attraverso il ricordo dei miei genitori.
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