rinnovo qui il mio benvenuto
Sono felicissima di ospitare te, che conosco come persona gentile, garbata, sempre attenta e dotata di spirito autocritico e di collaborazione. Sono lieta del fatto che abbia trovato tra noi Cristina, la cui presenza mi fa sentire onorata.
Come vedi qui discutiamo sui testi, per cercare di fondere esperienza e sensibilità poetica e insieme crescere nel rispetto del proprio stile. Il tuo, come dicevo sul book delle firme, mi affascina da sempre e, nonostante sia così lontano dal mio, continua a rapirmi colmandomi di emozioni.
Ora passo all'analisi della testo, come si usa in questa sezione del laboratorio
Mi piace tanto proprio perché prende le distanze dagli attuali stili poetici improntati sull'invenzione, sullo stupore lessicale, sulla sintesi, dei quali io stessa sono sostenitrice e artefice.
Penso che testi con questa impronta romantica, portino una grande ricchezza al laboratorio, dando la possibilità agli autori di spaziare in una concezione di poesia classica, che deve essere sempre tenuta in conto, perché parte del nostro irrinunciabile patrimonio letterario.
Come Leonardo, non mi sento di suggerire variazioni: un testo classico che non va violato nel suo insieme. La mia perplessità è solo quella di valutare se i possessivi e quelle due paroline che ti segnalo tra parentesi, siano davvero necessari, o il testo non cambierebbe di significato, senza. Secondo me, l’omissione alleggerirebbe il verso. Queste sono le irrilevanti modifiche, che per gusto personale, apporterei, come se la poesia fosse mio
Donna che sei l’ultimo mio viaggio
incatenato al fato come moderno Ulisse
vado da sponda a sponda privo di (mia) pace
e della nave (ch’era) ben guidata perdo
i naviganti.
Donna che cerchi ancora all’orizzonte
disperso tra sirene e maghi che incantano la via
chiuse ho le orecchie e ciechi invero gli occhi
nocchiero al palo da corde ormai son cinto.
Donna che ricordi il mio sapore
vinto dall’andar sperduto mi vorrebbe il fato
e ultimo navigator di un mare sconfinato
sconfitto in pazienza e disciolto tra i marosi.
Donna unica luce intensa nei (miei) giorni
srotola la tela e riprendine il (costruir) tessuto
in qualche porto sconosciuto troverò il segnale
in una(quella) cometa che (m’) indicherà il percorso.
Un pescatore che riconoscerà il mio nome.
daniela