Cardinali (3,4)

fabella
giovedì 26 dicembre 2013 10:02

I
nel letto mi addormento
nel debito della notte pagando a rate
l’accartocciamento
del giorno sulle mie imprudenze
le mani nel pieno del desolamento
il solito pensiero
la morte che si forma alle falangi
per fortuna mi distraggo
e transito i pensieri sull’indomani
ai cartoni da piegare

per la raccolta differenziata

II
mettimi un velo, una ghirlanda
di mughetti e lavanda, una preghiera
lenta piegata sulla testa, lenta
inesistente, se non nella mente
sale dalle mani giunte, che
non si toccano per il pizzo dei guanti
che rimarranno piccole
per gli avori e per gli argenti
non imploreranno il manto delle tigri bianche
ma l’isolamento
al fine di una particolare situazione
di grazia, di riflesso a rifiutare
inquinamenti, l’aria di vernice
che si brucia, quando si accende

il gas

III
questa vita vissuta
incostantemente
come un lievito madre
maionese impazzita
un gioco delle carte, tra il re
e la regina. mi fai l’effetto
di un’aquila reale
che vola sopra un tetto
inerpicata mente contundente
che graffia le pendenze, soffia sulle tegole
scoprendo i rifugi alle lucertole

ma desistendo
lievita selvatica, senza inedificanti
spargimenti




fabella
giovedì 26 dicembre 2013 11:10

I
la gallina sul fuoco
mi ritiro nell’ordine di idee
che sia la cosa migliore
per la tradizione proverbiale
del buon brodo di natale. natale passato
in modo così poco commerciale, di tovaglie bianche
senza candelieri. forse nei bauli
c’erano i ricami, ma son bastati quelli
della pioggia contro i vetri

II
le luci sul viale
rivestono i tronchi di bianchi fissi allucinanti

dove sono i colori delle piume d’uccello
il fuoco delle lame, sul cielo le slittate
i fumi tricolori della cometa astrale
i pizzi delle bambole, quand’era
più colorato Carosello

III
già negli anni ottanta
era un’altra cosa. la voce
ancora azzurra per i maschi
per le femmine rosa
e ribolliva bianca
come un pulsante che spara neve autentica
in un concerto, con l’organo bompiani
filmato sullo sfondo
della treccani

IV
cerco la musica
un po’ pazza un po’guasta
che inglobi il mio centro
ma anche dieci, cento, se non tanti milioni
di impedimenti
di essiccamenti, le progressioni
di questi venti, di questo millennio
che mi trova a cavalcioni della cura staminale
della fine del mondo, del balzo universale
della mente
che disorienta il carico pesante dell’eterna
giovinezza
lastrega65
giovedì 26 dicembre 2013 13:21
Oh...torno a leggere dopo, che ora sono di corsa...bellatu, il rpkmo assaggio ha un gusto incredibile.
fabella
venerdì 27 dicembre 2013 09:22
Re:
lastrega65, 26/12/2013 13:21:

Oh...torno a leggere dopo, che ora sono di corsa...bellatu, il rpkmo assaggio ha un gusto incredibile.




grazie carissssima, aspetto [SM=g2834784]
lastrega65
domenica 5 gennaio 2014 18:12
Eccomi...come ti dicevo di là non trovo questo tuo nuovo percorso un cambiamento, ma una evoluzione necessaria della tua parola.come tutte le evoluzioni che si rispettino è stata preceduta, come ben sappiamo, da un tuo momento di silenzio, dal quale credevi di non uscire più, invece eccoti qui con una veste che continuo a non vedere nuova, ma allungata ad arte sulle ginocchia e i polsi, con del tessuto buono e resistente dai colori più terreni del tuo precedente percorso.ha le sfumature dell ocra e della ruggine questa tua poesia,intensa e cruda, tagliente a perforare gli sguardi e andare oltre. Questa la mia prima impressione,
ma oramai non me ne vedo più e avremo modo di disquisire. [SM=g2843109]
fabella
mercoledì 8 gennaio 2014 08:49
Re:
lastrega65, 05/01/2014 18:12:

Eccomi...come ti dicevo di là non trovo questo tuo nuovo percorso un cambiamento, ma una evoluzione necessaria della tua parola. come tutte le evoluzioni che si rispettino è stata preceduta, come ben sappiamo, da un tuo momento di silenzio, dal quale credevi di non uscire più, invece eccoti qui con una veste che continuo a non vedere nuova, ma allungata ad arte sulle ginocchia e i polsi, con del tessuto buono e resistente dai colori più terreni del tuo precedente percorso.ha le sfumature dell ocra e della ruggine questa tua poesia,intensa e cruda, tagliente a perforare gli sguardi e andare oltre. Questa la mia prima impressione,
ma oramai non me ne vedo più e avremo modo di disquisire. [SM=g2843109]



sìsìsìsì, disquisire

anche se fatico ancora molto a dire le cose. sono felicissima di tutto quello che mi dici sulla mia nuova poesia. io sento questa "evoluzione" che a tratti diventa regressione consapevole. una definizione che amo molto e che tocca tutti coloro che hanno una preparazione accademica, come può essere stata la mia, che son partita dall'ABC della poesia e toccato tecnicamente vette anche abbastanza alte. a questo punto, avevo bisogno di liberarmi ed uscire. ma non ho voluto forzare. ho atteso. sento nuova questa fase, per come mi si presentano le parole, per come scaturiscono a briglie sciolte, dalla musica che seguono... battente e poi spezzata, anche di colpo. insomma, quello che sento è diverso... completamente, anche se al lettore, come succede a te, non potrebbe sembrare una svolta così radicale, un'inversione di marcia, come invece la sento io. certo che restano le basi di tutto quello che ho maturato nel mio lunghissimo periodo di preparazione. Il mettere in comunicazione l’evento reale, a quello ipotetico, alla casualità, lo spostamento di contesto. più nuove sono le interruzioni brusche, le allegorie del quotidiano che accendono una confidenza e intimità più profonda… ma la cosa che più mi produce libertà mentre scrivo e soddisfazione mentre rileggo, riguarda quello che abbiam sempre considerato la pecora nera: l’ovvietà, il luogo comune. è sempre stata una mia ricerca quella di inserire il luogo comune in poesia, cercando di dare valenza positiva alla banalità. in piccolissima percentuale ci riuscivo anche… adesso però sento che esce in modo lampante, so destreggiarmi, ci so giocare con una naturalezza che mi sorprende. insomma mi sto recensendo LOL

comunque sento che già la strada incanalata al principio, si sta allargando, sta pian piano acquisendo un’identità precisa e soprattutto coraggio di comunicare questo mio stato di verità e di libertà. vabbé speriamo…

[SM=g8139]


lastrega65
mercoledì 8 gennaio 2014 10:27
niente speranze, tu sei certezza
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