(sottotitolo: siccome che sono ciecata)
da lassù il mondo, deve sembrarti piccolo, Signore
come la cruna del mio ago, adesso
troppo stretta come i mesi che svoltano
le pagine di un quaderno. con i buoni propositi
la bella calligrafia, il digiuno nei giorni comandati
ma il momento di infilare l’ago è sempre una tempesta
che accavalla, cancella, piega, proprio come il foglio
lo strappa. ne accartoccia a dieci a dieci. il numero
delle Vergini. e non fa la differenza il lume acceso
o quello spento. si batte ad ogni portone per essere
scelte in sposa, da un signore che abbia unghie fatte
di petali di rosa. è l’ora del cucito, delle mani d’oro
è l’ora della luce perfetta. perfetta da sinistra
restano gli occhi ingenui ad infilare. ci vorrebbe
un fondo di bicchiere, anche se il filo non è un cammello
anche se da lassù il mondo, deve sembrarti piccolo, Signore
P.S. almeno non mi dirai, Signore che la casalinga di Voghera
(sai quel posto in cui hai puntato il compasso per tracciarlo…
il mondo, intendo) non sa fare richiami biblici. LOL, Signore