(alla mia Anna)
Ti ricordo, Sam Spade, le notti omicide
indizi sparsi tra la darsena e il cornicione
un’altra milady accasciata al pianoforte
bettole arancioni, impermeabile chiaro
uno sparo di azzurro tra i grattacieli
camicie dissanguate
falco in picchiata sulla città
il raso rosso, le mille e due bugie nelle strade
sussurri
la lingua del vento sul collo delle bottiglie
pedinamenti e tagliagole
un’ombra alle spalle
carbone sulle tute dei fuochisti
cemento ai piedi, spari, una calma che galleggia
corpo nudo, mare senza respiro.
Anomalie noir nella fantasia la vita tua,
la mia; realtà che interseca il sogno
se appena continui a baciarmi.