Corona di spine

VertigoDoc
lunedì 22 aprile 2013 21:45
Coll’ebbrezza sfinita di
un aspro liquore – l’amore-
nel deformato corpo
dal peso dell’aria,
un fuoco sulla superficie
sono dell’acqua – la nostalgia-

Perché la luce
accoltella le nubi?

Le palpebre stanche
su loro stesse collassano:

Frasi corrono al contrario
su un foglio di carta,
l’ambra soffusa di candele.
Demoni, demoni
la propria voce ruttano
per i corpi di infanti.

Un incubo, l’alcol,
il cielo, la vita (è una
corona di spine)


[2004]
fabella
martedì 23 aprile 2013 08:59
sei proprio bravino nel 2004. e in diverse date del passato. mi spiegherai come sei arrivato a una scrittura che pare regredirti... ma vado sullo specifico.


ruttano non mi piace proprio... piuttosto sceglierei "rigurgitano". nel contesto ci può stare


[SM=x2823269]
VertigoDoc
martedì 23 aprile 2013 10:24
Ciao e grazie per questo tuo commento! In questo caso ho scelto "ruttano" per imbarbarire ancora di più la visione. Per le altre questioni ti rispondo nell'altro post [SM=g8265]


Vertigo
rossopapavero
martedì 23 aprile 2013 13:35
Oddio, quel ruttano non fa impazzire nemmeno me... ma lo preferisco, per gusto personale, ai termini che ho letto nell'altra tua poesia. Almeno è quotidiano. Ma, al solito, siamo nel gusto personale.
ggiacinto
martedì 23 aprile 2013 13:48
...mmm ruttare, non so, in questi casi io dico rantoli anche se il significato si allontana... o...

la propria voce
rantola per i corpi
d'infanti...

[SM=x2823269]
VertigoDoc
martedì 23 aprile 2013 20:18
Ruttano è il verbo che ho voluto usare per rendere l'idea della voce che sprigiona da un corpo posseduto.


Vertigo.
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