Re: Re: Re:
lastrega65, 29/02/2012 15.05:
Poeta è chi trasforma le sue spine
in versi d'olio da respirare a gocce
s'aprono le labbra chiuse al bacio
la lingua nota a nota li cattura
con lo stupore immemore di doglie.
Nasce il colore il canto la curva del sospiro
il grido si declina all'imperfetto
muto adesso sul tavolo sfinito
lo sguardo libero di chi ha vomitato.
Il confondersi di un ramo sciolto in gemma
narra d'ogni virgola il ricamo a rosso acceso
Poeta è chi riesce a rispondere sul foglio
ai morsi della vita -dente a dente-
a fil di spada il segno si ripassa
marchiato a fuoco sulla pelle
l'eco di un fiore sbucciato dal dolore
La mano asciuga una lacrima d'addio
- il verbo ha ali grandi e non rimane-
l'occhio vede attraverso la sua coltre
e l'oltre appare appannandosi di fiato
Dimmi, se naturalmente hai voglia...ho provato a eliminare il superfluo e le frasi troppo...rindondanti.
essì che ho voglia, ci mancherebbe. per me è un'oretta piacevolissima da dedicare al forum, quando posso,la mattina... mi apre il giorno ad uno stato di quiete, credendo di aver cercato di dare qualcosa per la poesia (ahahah, che presunzione)
Riguardo il tuo testo, inutile dire che è migliorato alla grande, almeno la seconda strofa l'hai portata al livello della seconda parte, che avevo molto apprezzato. Conduci l'effetto elenco, che mi piace anche senza virgole, con la giusta musicalità. E in questo ti assicuro che cadono anche quelli che sono considerati già bravi nel ramo
Sulla seconda strofa, solo una perplessita su "vomitato", per me potresti tornare al sentire tondo, che al contrario dello stupore rosa, aveva un suo perché:
lo sguardo libero di chi ha vomitato.
lo sguardo libero di un sentire tondo.
elimineresti anche quell'effetto troppo piano dato dalle finali in "to"
il grido si declina all'imperfet
to
muto adesso sul tavolo sfini
to
lo sguardo libero di chi ha vomita
to
La prima strofa invece
Poeta è chi trasforma le sue spine
in versi d'olio da respirare a gocce
s'aprono le labbra chiuse al bacio
la lingua nota a nota li cattura
con lo stupore immemore di doglie.
mantiene ancora qualche espressione un po' viziosa, leziosa, abusata... mmmm
quando devo definirle, non so mai che termine usare...
quella evidenziata su tutte. I discorsi sono due: o apporti la modifica ad un linguaggio più naturale, oppure fai di quel verso il fulcro per lanciare l'occhio sulle poetiche passate, magari distaccandolo dalla strofa e mettendolo in corsivo. Come una cosa voluta in un contesto contrario...
Poeta è chi trasforma le sue spine
in versi d'olio da respirare a gocce
s'aprono le labbra chiuse al bacio
la lingua nota a nota li cattura
con lo stupore immemore di doglie
nasce il colore il canto la curva del sospiro
il grido si declina all'imperfetto
muto adesso sul tavolo sfinito
lo sguardo libero di un sentire tondo.
così può risultare riferito alla prima e alla seconda strofa
una soluzione che potrebbe anche destare curiosità. non so, vedi tu
poi questo verso
s'aprono le labbra chiuse al bacio
Un esempio per consigliarti di controllare sempre attentamente il testo, onde evitare che escano inconsciamente ripetizioni di questo tipo (ben diverse dalla ripetizione di una parola... ma ne parleremo di fronte ad un esempio, quando capiterà)
Inutile dire che qualora fossero rafforzature volute, nessuno te le potrebbe contestare. Allora supponiamo che questa sia inconscia
Noterai che l'aggettivo
chiuse sarebbe perfettamente inutile, visto che dici già che le labbra si aprono. L'aggettivo in questione avrebbe solo l'effetto negativo di appesantire un verso, che nella sua leggerezza e semplicità dice già tutto.
Altro discorso invece, se lo hai usato come participio riferito a bacio, per un'immagine più complessa. Comunque sia, l'effetto sul lettore è di ridondanza.
basta, basta... quando ingrano
Un'ultima cosa, importantissima. Io cerco di entrare con questi consigli nella tua scrittura, nel pieno rispetto della personalità che essa contiene. Se dovessi sforare, ti prego di dirmelo. Inoltre, non prendere mai come "vangelo" i miei punti di vista poetici. E auspica che prendano presto il via le altre voci per dire la loro