Da un treno in corsa

'Skorpio'
mercoledì 23 settembre 2009 16:33
Se la serenità avesse oggi un volto
sarebbe quello di Wanda
oggetti smarriti
spalmata sopra alla panca
un battito di rimmel dalle mie ciglia
nella stazione dimenticata, dimentica
del colorato gomitolo che attorno l'avvolge,
fibre ottiche, indifesa nell'indifferente abbraccio.

Non qui
non lì, posa quei suoi occhi
non sui cavi sospesi tra il binario morto
ed un cielo blu elettrico che accelera le corolle
alla chiusura, spirale delle utilitarie nel gorgo
del centro
né sul mambo delle cosce muschiate d'amore
-indizi di processione nelle retrovie-
e nemmeno sull'intrico delle mani tese,
sporche col niente della miseria.
Non presso di me, non presso di sé.
No.

E’ un dentro lontano verso cui s’è diretta,
dentro sospeso
a dondolarsi per ore sulle altalene
nel sapore ruggine delle ginocchia sbucciate
al di fuori d’ogni successo, fallimento o affetto,
il grembiulino nero d'ardesia
fuori dalle preoccupazioni, da ogni suo caro,
il nastro rosa, il tempo delle mele, stagione di crisantemi
i seni acerbi, il bracciale di nonna, il sorriso di mamma
la morte vicina.



http://www.youtube.com/watch?v=WfMlM5lY3Z4&feature=related
filodiseta--
giovedì 24 settembre 2009 08:40



Un bell'aprirsi di immagini, in spazi e tempi senza cronologie, sul filo conduttore di un profilo di donna.


Un saluto caro e un grazie sempre per la tua presenza [SM=g7831]
'Skorpio'
giovedì 24 settembre 2009 11:03
Re:
filodiseta--, 24/09/2009 8.40:




Un bell'aprirsi di immagini, in spazi e tempi senza cronologie, sul filo conduttore di un profilo di donna.


Un saluto caro e un grazie sempre per la tua presenza [SM=g7831]




E' un piacere il tuo passaggio, sentirti ancora fra noi, grazie a te per la Tua di presenza!!

[SM=g7831]
al_qantar
mercoledì 14 ottobre 2009 12:45
Credo, amico mio, che sia un desiderio di tutti poter manipolare il tempo. Da questo tuo treno in corsa su parallelismi comuni mi lancerei su dei segmenti del "cronos" che ci presenti.
Spesse volte mi sono ritrovato a pensare che una tua poesia avrei voluta scriverla io e qualche volta mi pare che sia capitato anche a te e questo dimostrerebbe l'esistenza di quel filo invisibile che lega gli esseri umani l'uno all'altro in special modo alcuni dotati di una sensibilità diversa dalla maggioranza.
Tutto quello che hai scritto, parola per parola, appartiene al mio vissuto (escluso Wanda, che presso di me assume il nome di Ellen) che poi, per quel fenomeno coincidenziale e, magari con aspetti differenti , è il vissuto comune.

E' un testo di quelli che ti incollano allo schermo e leggi tre quattro volte con una ripresa supplementare della terza strofa che è una meraviglia.

Ti abbraccio

Sebastiano




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