pierrot--
mercoledì 2 maggio 2007 18:03


Amavi il vento
e sapevi ridere forte
come la luce
sfiorare la penombra
in un sussurro lieve

nessuno può dirmi
perché si spezza
un arcobaleno


Ora ti faranno bere

per le nenie
soffiate dal centro della terra
e quel dondolio di mare
che corrode le sbarre

per esser vivo
nel silenzio di un fiore
nella tua croce di cotone bianco

senza sangue ti inseguo

nel buio la paura
sputi nel vuoto
giostre di echi

non sanno fermarti
non posso prenderti
ogni porta si chiude

sbiaditi echi,

dormi

Devi dormire.


Modificato da pierrot-- 03/05/2007 10.52
firstlast
mercoledì 2 maggio 2007 22:56
nessuno può dirmi
perché si spezza
un arcobaleno


per esser vivo
nel silenzio di un fiore
nella tua croce di cotone bianco



Mioddio quanta tenerezza e dolcezza in questi versi.
E quasi palpabile la struggente malinconia che trasuda da ogni parola.

E' tutto così maledettamente reale, che faccio fatica a leggere.


filodiseta
giovedì 3 maggio 2007 00:32
Ha una naturalezza struggente questa poesia.


Come i gesti di una madre, le sue mani che strattonano e poi accarezzano lievi, che custodiscono contraddizioni, destinate a divenire una forza oppure una condanna.


A meno che quel figlio non cresca, solo perché un giorno, lei gli aveva gridato troppo forte di dormire.







Allora la chiusa


Devi dormire.


diventa un macigno.





[SM=g27999]









Modificato da filodiseta 03/05/2007 0.46
filodiseta
giovedì 3 maggio 2007 00:44
è vero: si fatica a leggerla


perché nella sua dolcezza, singhiozza, ma si fatica anche a distogliersi, perché resta sulla pelle e sotto pelle.


Temo che questa poesia, sia talmente grande, che sarebbe una piccolezza fare dei semplici complimenti all'autrice.


Semplicemente, GRAZIE!





daniela
pierrot--
giovedì 3 maggio 2007 10:50
Ho inviato questa poesia sulla follia, ma poi ognuno può e deve andare dove vuole..,perchè è stata scritta quando ho iniziato a leggere Daniela. Ho sentito simpatia, ho letto sensibilità particolare. Sapevo che lei l'aveva apprezzata. [SM=g27998]

Ringrazio First,
che so preparato e puntuale nei commenti.


Ho visto Anna qui...che bello!!!

appena posso torno per i commenti

a presto, grazie a voi.
Modificato da pierrot-- 03/05/2007 10.55
apassoleggero
giovedì 3 maggio 2007 15:07

...sei insuperabile, come delicatezza, attenzione, sensibilità...
Dire che una poesia così è bella, vuol dire limitare tutto un universo misterioso e stupendo insieme... e quell'universo sei tu...

semplicemente grazie... so che capirai...

Anna
cristinakhay
giovedì 3 maggio 2007 22:21
Sì follia...presa un attimo prima...e un attimo dopo...
Con quella tenerezza che è data dal ricordo...e dall'impotenza nel seguire il silenzio di quel fiore...

Quel 'devi dormire' lo interpreto come un ordine di bene...per lui(lei) e per sè stessi...come uno spezzare un giro infernale che fa male ad entrambi...per interrompere la sofferenza dell'essere e dell'osservare...

E' molto bella...scivola dentro con metafore che sono pugnali conficcati:nella tua croce di cotone bianco

Lo stacco tra i pensieri e la realtà (Ora ti faranno bere ) rende due tempi al componimento...uno passato e uno presente...collegati solo da un affetto profondo che resiste ed esiste a dispetto di tutto....

Grazie [SM=g27985]

sole-del-mattino
venerdì 4 maggio 2007 00:02
Oltre alle strofe riportate da Leonardo
e Daniela,mi ha colpito anche la 1°:

" Amavi il vento
e sapevi ridere forte
come la luce
sfiorare la penombra
in un sussurro lieve "


Mi trovo davanti ad una Poesia con la "P" Maiuscola.
Credo di averla letta almeno 5 volte,ed è un vero incanto la riflessione su questi versi.
BRAVA,eccellente.Mauri


"
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