16 giugno –verso Olbia ore 9.00
Il mare è un grigio che morde
di verde questo porto che ha del nucleare
con il gabbiano come sentinella
acuta, allargata alla canzone
del vecchio marinaio
la lingua è la stessa
modulata da una cresta bassa
attraversata da una scia pilota
che non perde di vista
la direzione –come quella
per la FELICITÀ
che fece piangere il mondo
il faro, l’attracco
il reperto, lo scoglio
come solitudini lasciate
alla deriva e la riga
più lontana –quella chiamata
orizzonte, pare s’increspi
sul profilo della draghe
il respiro sta oltre la cornice
di questo vetro a gocce e
chiama l’occhio, lo attira
come se ogni goccia fosse pupilla
prisma, lente sul PARADISO
che tarda
che scuote la terra
che diventa il mio mare, che
scuote il mare che
diventa la mia terra
una sciarpa allacciata di due
colori –e l’acqua riflette
ROSSO dal profondo
alla superficie –BOLLE- immagina
sangue e fiocina, dell’impero
più grande del mondo
Giglio, Pianosa, Montecristo
la terra non si distacca dal mare
resta parallela sulla linea
che ancora vede poco il sole
s’annida l’arcipelago, ma
è lontano quell’occidente
che pareggia
monte CAPANNE
col suo nuvolare
sembra un vulcano
il monte erutta la nuvola più grande
un gabbiano totale ancor più
di Livingston, che il peso fa gravitare
basso
dove la linea pare farsi spessa
è PIANOSA, con la sua tortura
così facile che sembra tutta
da correre. ma il male sta
nei secoli e della tortura
si vede ancora il sangue
e troppa la solitudine
cosmica che spruzza l’onda
la cresta di spuma incurante
dei MONDI
ggiacinto, 14/06/2014 17:04:
Ciao Fabella e buona vacanza! Approfitta del mare, è un'ottima musa da non sottovalutare mai, ti ricaricherà di sensazioni.
Hai avuto ragione ggiacinto ho scritto ogni giorno ed anche più volte al giorno
non so ancora come pubblicare questo diario, che leggerete come è stato scritto, estemporaneamente, sul mio quaderno di bordo. forse a porzioni qui sul forum e poi tutto assieme sul blog... sì, farò così
intanto un fortissimo
a tutti