macrino
sabato 2 febbraio 2019 09:14
Contemplo i cipressi sulla pendice,
fra raggi d’oro e le lamine del mare,
onde di vento sull’aerea cornice.
Profumo di zagare: ore ignare,
quando il pensiero si smarrisce
nei verdi silenzi degli orti e le chiare
ombre delle logge. Oggi fiorisce
il cielo di nubi leggiadre. Nel rio
bimbi vispi afferrano lucide bisce.
I passeri tessono voli con brio,
da lungi con le donne un canto.
Pare che ogni luogo adombri un dio…
Ma erro fra i cipressi del camposanto:
ripenso il dolore, la noia, la sorte.
Negli occhi il sorriso è già pianto.
Così vivo la vita che è già morte.