apassoleggero
giovedì 19 luglio 2007 11:41


Non sai di quanta forza
io dispongo
il resistere controcorrente
- la paura non m’appartiene
neppure al punto di vertigine più alto -

mi affanno solo a cancellare impronte
rimuovere ogni traccia:
sposto sassi
spezzo rami
appendo stelle umide alle siepi

- la pelle è una pozzanghera
una palude di ombre opache -

ma da tutto questo fango
e dai tuoi occhi
non mi tiro fuori.






Modificato da apassoleggero 19/07/2007 12.02
notturnoop09
venerdì 20 luglio 2007 13:03
Brava davvero... Anche in questa...
Si nota che sei alla ricerca continua della "perfetta" cadenza metrica e dell'uso delle parole e delle immagini giuste...
Si nota, insomma, la voglia di lavorarci sopra...
La poesia, infatti, è vero che in parte è una sorta di "dote naturale" (io la penso così)... C'è un lato che è totalmente inconscio, intuitivo potrei dire... Il lato dell'ispirazione... Che ci deve sempre essere e non deve mai mancare e che dà quel senso di "sincerità", spontaneità, naturalezza allo scritto...
Il lettore lo percepisce subito, cerdo... :-)
Questa è solo una parte però...
Lo studio e l'applicazione (come in ogni cosa) sono fondamentali per crescere e maturare a pieno...
Per essere "padroni" della propria ispirazione...
La poesia, come tutta l'arte, non sfugge di certo a questa regola...
Tutti i più grandi geni artistici, infatti, possedevano in maniera pressochè perfetta il mezzo tecnico sottostante... Provavano e riprovavano... Studiavano e si applicavano continuamente, nessuno escluso (anzi, forse i più grandi sono stati anche i più meticolosi e perfezionisti da questo punto di vista, proprio perchè in cuor loro - magari - erano alla ricerca di un qualche ideale di purezza)...
Un abbraccio,
Vale [SM=g27985]
elfo nero
venerdì 3 agosto 2007 01:03
[SM=g28002] Bellissima [SM=g28002]
pierrot--
sabato 4 agosto 2007 14:00
Agire nella natura conferma la forza e il tuo coraggio.
Molto bella, Anna.
Sposto sassi, spezzo rami..mi ricorda una mia. E' bello scoprire le stesse reazioni
E come hai reso nella chiusa il tuo esserci, nonostante.

Ciao. Un sorriso. Grazie
sole-del-mattino
domenica 5 agosto 2007 00:40
I tuoi testi riescono sempre a colpirmi profondamente,sei molto brava,continua a regalarci queste emozioni.
Un abbraccio Mauri
te_verde
domenica 5 agosto 2007 20:02
Ecco un'altra serie di versi che provoca sensazioni contrastanti alla lettura. L'ho letta già da un po' ed avrei voluto commentarla da subito, ma non ci sono riuscita.

Anche ora non è semplice e non certo per la complessità del soggetto o della situazione rappresentata, tutt'altro.

E' uno di quei testi che vorrei aver scritto io: una prima strofa densa di forza, carattere, grande volonta e presa di coscienza.

Una seconda strofa in cui si riesce a ravvisare il tentativo di utilizzare questa forza d'animo. La necessità di sopravvire agli eventi facendo ricorso alla capacità di reazione.

E la chiusa dove prende il sopravvento l'attrazione per l'altro, l'autocoscienza dell'ineluttabilità degli eventi.

I suoi occhi ed il fango e sullo sfondo una palude di ombre a precognizzare la fine dei propri desideri. [SM=g27992]


Aho! io ci leggo questo [SM=g27995]




sandra
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